Aliens: Colonial Marines

Confessione: Aliens è probabilmente il mio film preferito. È intrattenimento a cinque stelle, dal profondo del cuore. Un modello per ogni film basato sull'azione di squadra e un modello per chi vorrebbe creare dei personaggi avvincenti con il minimo di tempo a disposizione sullo schermo. Un film che ha resistito a numerose visioni nel corso di questi anni.

È quel film che sia io che la mia ragazza abbiamo metabolizzato a tal punto da saperlo recitare a memoria. Guardo su YouTube il discorso di Apone "un'altra gloriosa giornata" quasi tutte le mattine per darmi la carica, e la battuta di Hudson "da questa merda di squadra come se ne esce?" la uso come retorica, quando me ne voglio andare. Se mai andrò in pensione e aprirò un pub, l'arredamento sarà in parte dedicato a Sulaco, in parte a Hadley's Hope. Ci sarà una testa della regina di Alien dietro il bar. Non vi dirò il nome, ma sarà fantastico.

Così, il mio occhio critico è un po' più nitido su questo titolo in particolare, un tie-in di Gearbox Software ambientato alcune settimane dopo gli eventi di Aliens. Noi, e loro, parliamo di un sequel diretto. Ci sono alcuni grandi stivali da marine da riempire, e serve un bel paio di palle per portare a termine la missione.

Il gioco è rimasto ufficialmente in produzione per sei anni, un'eternità rispetto alla gestazione dello Xenomorph, che è la star del titolo. Non sono note le ragioni dietro a tempi così lunghi. Quello che sappiamo è che il cuore del gioco è rimasto immutato: un plotone di marines che arrivano su LV-426 in una missione di ricerca e salvataggio per i loro compagni d'armi.

Questa è la trama della campagna per giocatore singolo. Sarà affiancata da una pletora di modalità multiplayer, che utilizzerà gli stessi ambienti e le stesse impostazioni.

In un evento europeo tenutosi a Londra, siamo venuti a conoscenza di quattro tasselli del gioco. Una sezione di cinque minuti nella campagna, a circa un terzo del gioco, durante una presentazione tenuta da Sega e Gearbox.

Dopodiché, abbiamo provato dieci minuti di hands-on, questa volta ambientati in un punto molto più arretrato della storia. Dieci minuti della modalità Marines Vs Aliens (con gli esseri umani alla caccia di punti di controllo e gli Xenos in difesa), cinque minuti per fazione. Infine, due partite di partite dieci minuti in modalità di Fuga (che potrebbe essere rinominata "Marine, correte!").

Ci vuole un bel po' per entrare nel ritmo della modalità multiplayer on-line, e non è facile comprenderla nei pochi minuti concessi. Alla fine della demo, le idee erano tutt'altro che chiare.

L'abilità degli alieni di arrampicarsi sui muri, complica ulteriormente le cose. Gli Xenomorfi si controllano con una telecamera in terza persona, che permette di muovere la creatura su qualunque superficie, soffitti inclusi. Scegliere una via indiretta verso i Marines è essenziale per poterli colpire e per evitare i danni collaterali derivanti da un caricatore svuotato sulla nostra faccia.

C'è sicuramente una tecnica per controllare bene le creature. Questo periodo di adattamento iniziale probabilmente durerà molto più a lungo del tempo concessoci sul campo di battaglia. In sostanza, però, si comprende come gli alieni debbano necessariamente lavorare come una squadra.

I tre tipi di Xeno disponibili, il Soldato, lo Spitter e il Lurker, offrono tre approcci distinti, ciascuno con la propria mossa finale. Un collega ha anche trovato un Boiler in letargo, una classe di creatura deforme che è sopravvissuta all'esplosione del film, e che esplode a sua volta quando viene uccisa. Questo ci lascia pensare che ci saranno altre classi, ma che sono tenute segrete per il bene della campagna.

La conoscenza della mappa conta molto per la strategia. Durante la modalità Fuga, che vede la squadra spianarsi la strada attraverso più aree fino al punto di evacuazione, ci sono dei punti perfetti per i cecchini perfetti e posizioni perfette per gli Xenos.

È impossibile dare un parere definitivo su queste modalità, dato il breve tempo concessoci. Il controllo degli alieni sembra poco pratico, non veloce come si potrebbe pensare, e i Marines sicuramente potrebbero trarne vantaggio nelle partite iniziali.

Le battute della campagna sono simili a quelle che aprono il film di Cameron, dopo l'atterraggio. Si fanno diversi cenni al film, con alcune voci tratte dalla pellicola cinematografrica.

Ben presto ci ritroviamo invasi dalle creature, che si riversano nel centro di comando attraverso uno squarcio nel tetto. Si recupera un paio di pistole e si inizia a fare la guerra agli alieni.

Il movimento degli alieni sembra lento, e i nostri inseguitori sono quasi troppo desiderosi di porsi di fronte alle canne delle nostre armi. L'innaturalezza è, di per sé, aliena: Alien 3 a parte, non abbiamo mai visto un alieno in movimento sullo schermo per più di pochi secondi. Gli scatti dei mostri su grande schermo del cinema non sono riportati allo stesso modo nel gioco.

Troppo facile? In realtà, questa sensazione si sviluppa solo più tardi, dopo che ci siamo scontrati il primo alieno. In una stanza buia umida, questa minaccia singolare si muove come il diavolo. Puntiamo la torcia, ma questo ci raggiunge da dietro. C'è una speranza, quindi, che il gioco avrà la capacità di sorprenderci.

Il nostro arrivo sul pianeta non è previsto, anche se le ragioni restano un mistero durante la demo, che si apre già sulla superficie del pianeta, con il relitto della nostra nave in fiamme all'orizzonte. Qualcosa, ovviamente, ha fatto andare le cose per il verso sbagliato. E quel qualcosa è nero come la pece.

La squadra si divide tra spintoni e litigi. Le relazioni tra i personaggi sono delineate trai battibecchi dei soldati. Riusciamo presto a trovare un degno erede di Bishop tra i nostri compagni.

Hadley's Hope, sorprendentemente intatta nonostante la bomba nucleare del film, diventa il nostro unico rifugio e la nostra unica possibilità per chiamare una squadra di soccorso.

Visivamente il gioco comincia a mostrare la sua età, già prima del rilascio. I lunghi tempi di sviluppo hanno causato alcuni problemi a livello di resa tecnica. Eppure, l'ambiente è in armonia, ma l'aspetto attualmente non è certo quello del miglior gioco che abbiamo visto quest'anno.

Siamo trasparenti: ci piacerebbe che questa esperienza fosse durissima. Chi non lo vorrebbe? Speriamo solo che il gioco sappia tenere alta la bandiera del nome che porta, quando arriverà nei negozi il prossimo anno. Speriamo davvero che ci riesca.