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Radio 2

Casomai non ve ne foste accorti, anche la radio ha ripreso il suo palinsesto autunnale. Non ne potevo più dell'estate, con trasmissioni basate su "il meglio di" o su improponibili mix di canzoni per due ore consecutive.

Sono un fedele ascoltatore di Radio 2 e da quando è iniziato il palinsesto autunnale sono delusissimo. Passino la cancellazione dell'anno scorso di Rai Dire Sanremo e di Rai Dire Mondiali (a quanto pare i Gialappi chiedevano troppi soldi, e d'altro canto Marco Santin dichiarava circa 600.000 euro di reddito nel 2005, certamente non hanno un cachet a buon mercato), ma anche quest'anno senza trasmissioni come Condor o Grazie Per Averci Scelto Radio 2 è debole. Troppo debole. La mia mattina si ferma a "Il Ruggito del Coniglio". Il pomeriggio mi rimangono "Un giorno da Pecora" e "Decanter". Stop. Anche "610" sta iniziando a rompermi le palle: sono divertenti, ma fatico ad ascoltare un'intera puntata. Forse sto diventando vecchio. O noioso. O entrambi.

Devo confessare che se, da un lato, una cancellazione di un programma televisivo non mi ha mai creato alcuno sconquasso mentale (a parte, forse, per i cartoon di Ratman), le cancellazioni delle trasmissioni radiofoniche mi fanno soffrire. Sarà per l'appuntamento quotidiano, per l'interazione con il pubblico a casa o forse solo per il fatto della fantasia amplificata dall'assenza di un'immagine video. Ma la radio mi colpisce al cuore e quando perde un pezzo è una pugnalata. Il problema è che Radio 2 ultimamente mi sta pugnalando un po' troppo.

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