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Sono single

Dopo sei anni di fidanzamento, io e la mia ragazza abbiamo deciso di lasciarci. Una decisione presa in fretta e furia, durante l'orario di lavoro, con un messaggino su Messenger. Ciononostante abbiamo deciso di continuare a vivere sotto lo stesso tetto, come ottimi coinquilini. Il motivo della nostra separazione è duplice: burlesco, in primo luogo. Scientifico, dall'altro.

Oggi è il 4 di aprile, quindi posso svelarlo. Il primo di aprile ci siamo lasciati su Facebook, restando una coppia nella "vita reale" (virgolette d'obbligo, più avanti capirete il perché). Molti hanno capito che si trattava di uno scherzo. Molti altri no. Ed ecco il primo risultato della nostra ricerca: Facebook è una macchina creata ad hoc per farsi i cazzi degli altri. Non scherzo: dal momento della nostra separazione virtuale io ho ricevuto una decina di commenti da persone preoccupate per il mio stato di salute sentimentale. Ho ricevuto un'email e un messaggino sul cellulare. La mia ragazza ha ricevuto molti più messaggi di me (le donne...), diversi contatti via chat e addirittura una telefonata da parte di un'amica con "il cuore a mille".

Ovviamente abbiamo passato la giornata a scompisciarci dalle risate, reggendo il gioco e constatando al contempo come un semplice click su Facebook possa causare un vero e proprio polverone tra amici e conoscenti. Anche al primo di aprile.

Il secondo risultato è dato dalla pubblicità su Facebook che, evidentemente, prende nota della nostra vita privata. Nel momento in cui mi sono dichiarato single, le orribili pubblicità dei gatti che popolano la mia sidebar sul faccialibro (ho due cani, cosa mai me ne può fregare di una toilette chic per gatti?) si sono tramutate in piacenti immagini di avvenenti fanciulle con la scollatura in vista. E magari la lingua di fuori. Tutte pubblicità che mi invitavano a conoscere ragazze single, magari proprio nella mia città. E non importa se nel tragitto da casa alla stazione vedo solo studentesse in sovrappeso, tutte le ragazze che vogliono conoscermi sono bellissime. O comunque hanno la faccia da porca.

Insomma, Facebook si interessa ai miei sentimenti tanto quanto i miei amici. Solo che mentre gli amici veri (quelli che ci sono cascati) si limitano a solidarizzare o a chiedere spiegazioni, Facebook va direttamente al sodo. Chiodo schiaccia chiodo, magari con una ragazza con le poppe al vento. Magari su di un sito a pagamento. Meditate gente!

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