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Totò a colori

La Wikipedia è utilissima. L'ho usata durante i miei studi, durante il mio lavoro e persino nella vita quotidiana. Tuttavia, è un'enciclopedia che va presa con le pinze, perché talvolta riporta informazioni errate.

"Ma puoi correggerle", diranno i Wikipediani. Vero, a meno che non ci si metta di mezzo qualche utente un po' testardo.

Ieri stavo guardando su Youtube il principe Antonio de Curtis, in arte Totò, intento a recitare una splendida poesia intitolata "'A Livella". Poco dopo mi sono ritrovato sulla Wikipedia, per leggere l'origine di questa poesia. Link dopo link, sono capitato sulla pagina di Totò a colori, celebre film di Steno del 1952. Il primo paragrafo della voce, si apriva così: "Totò a colori [...] è in assoluto il primo lungometraggio italiano a colori".

A quel punto mi si accende una lampadina. Mi sono laureato in Cinema un paio di anni fa, e ricordavo che, al corso di storia del cinema italiano, si parlava di questa "credenza popolare" che vedeva Totò a colori come il primo film italiano a colori. In realtà, il primo film italiano a colori è un film religioso prodotto da Don Alberione chiamato "Mater Dei" e datato 1950.

Poiché conosco il funzionamento della Wikipedia, mi prodigo per trovare una fonte che confermasse quanto stavo per scrivere sulla voce di Totò a colori. Con un po' di stupore, trovo la "FONTE MAXIMA": il film stesso. Mater Dei è infatti disponibile integralmente online, e nei titoli di testa riporta produzione, anno e tecnica del colore utilizzata.

Pertanto, correggo la voce di Totò a colori e riporto il link al film stesso. E sento di aver dato il mio piccolo contributo alla conoscenza condivisa della Wikipedia.

Ma, come spesso avviene, ecco giungere il prode utente zelante, che cancella le mie modifiche e riporta la voce al suo stato originario. Totò a colori è di nuovo il primo film italiano a colori per la Wikipedia. Decido di ripristinare la modifica, chiedendo spiegazioni. Mi viene detto che la mia fonte è insufficiente.

Mi domando: quando si parla di un film, quale "prova" è più "prova" del film stesso? Evidentemente per alcuni utenti della Wikipedia serve dell'altro.

Modifico nuovamente la pagina, questa volta citando alcuni libri scritti da storici del cinema rispettabilissimi (uno su tutti: Sandro Bernardi) e l'admin zelante, con il quale ho avuto un battibecco nei commenti, non si ripresenta più. Ma potrebbe essere solo questione di tempo.

Morale della favola: la conoscenza condivisa funziona, ma solo quando si condivide anche un po' di buonsenso.

Totò a colori

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