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Bloodstained: Ritual of the Night

Bloodstained: Ritual of the Night

Una lettera d'amore a tutti i fan degli "igavania".

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Ci sono giochi che raccontano storie, altri che scrivono la storia. Indubbiamente, in questa categoria va inserita una delle serie più amate e longeve della storia dei videogiochi, Castlevania, che sin dai suoi albori (oramai più di trent'anni fa) ha catalizzato l'attenzione dei giocatori, inanellando una serie di titoli memorabili che sono entrati facilmente nell'immaginario collettivo. Nonostante la serie propriamente detta sia oramai ferma da qualche anno, l'amore da parte dei fan nei suoi confronti non è mai scemato al punto che Koji "IGA" Igarashi, una delle menti geniali che ha contribuito a consolidare il brand Castlevania a partire da uno dei capolavori della serie (Castlevania: Symphony of the Night), ha deciso di riportare in auge un genere molto apprezzato con Bloodstained: Ritual of the Night. Sebbene Iga abbia lasciato Konami (e la serie Castlevania) nel 2014, questo non ha mai spento il suo interesse nei confronti del genere al punto che nel 2015 decise di investire il suo talento in questo nuovo progetto, Bloodstained: Ritual of the Night, proponendolo direttamente alla community di giocatori su Kickstarter e chiedere loro i finanziamenti necessari per svilupparlo.

La campagna crowdfunding raccolse $5.5 milioni, sintomo del fatto che il pubblico sentisse da tempo la mancanza di un prodotto che riportasse alla memoria le avventure della famiglia Belmont, e che oggi - dopo quasi 4 anni abbondanti - è finalmente disponibile su PC, PS4, Xbox One e Nintendo Switch. Con un tocco più moderno, a partire dalla sua grafica brillante e vivace, Ritual of the Night ci ha catapultato in un'epoca che ancora portiamo nel cuore, conservando tuttavia ciò che aveva reso prezioso e inestimabile il materiale originale da cui trae ispirazione. Dopo essercelo gustato a sufficienza, non senza qualche imprecazione sporadica, siamo finalmente pronti a dare il nostro verdetto. E preparatevi perché siamo pronti a salpare sulla nave della nostalgia...

Bloodstained: Ritual of the Night

La trama che fa da sfondo a Bloodstained: Ritual of the Night è tanto semplice quanto oscura e squisitamente gotica. Qui ci troviamo a vestire i panni di Miriam, un'orfana che è stata accolta da una congregazione di alchimisti, da cui ha appreso l'arte di incanalare energia demoniaca all'interno di cristalli magici che sono incastonati nel suo corpo. Risvegliatasi da un coma lungo dieci anni, Miriam scopre che i suoi poteri sono stati momentaneamente messi fuori uso ed è così costretta ad intraprendere un cammino arduo e disseminato di demoni contro l'alchimista rinnegato Johannes. Da un punto di vista narrativo in senso stretto, non possiamo dire che la nuova opera di Igarashi brilli per originalità o momenti particolarmente segnanti, ma è piuttosto funzionale a ciò che è il vero motore di Bloodstained: Ritual of the Night: il suo gameplay.

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Da questo punto di vista, il nuovo gioco di Artplay soddisfa e non delude mai, soprattutto grazie ad un sistema di combattimento che si evolve continuamente e alle innumerevoli opzioni di personalizzazione con cui è possibile sbizzarrirsi. Oltre all'iconica frustra ereditata dai giochi Castlevania, i giocatori hanno a disposizione tantissime armi (di cui parleremo dopo), oltre alla possibilità di sbloccare numerosi attacchi speciali connessi ai cristalli incastonati nel corpo di Miriam. Tutte queste abilità consumano mana, ma è facile reperirlo grazie ai vari candelabri e lampade a gas che costellano lo scenario. Da palle infuocate ad incantesimi con l'acqua, i cristalli conferiscono alla nostra giovane alchimista abilità uniche e originali, che non si limitano solo agli attacchi contro i nemici, ma anche ad abilità che le permettono di aprire varchi e pertugi e accedere, di conseguenza, a nuove stanze e aree da esplorare. In questo, si evince pienamente la sua natura straordinariamente metroidvania, in quanto spesso siamo invitati a fare ritorno in stanze già visitate, e, attraverso l'uso di alcune scorciatoie, è persino possibile scovare alcuni forzieri nascosti. A guidarci nel nostro percorso, c'è anche una mini-mappa collocata sul lato destro in alto, che permette di osservare quali aree sono già state esplorate (in azzurro), quali ancora non abbiamo attraversato (di colore nero) fino alle stanze speciali (di colore rosso), in cui, elegantemente rifinite da un comodo divano e decorazioni, Miriam può ricaricare la sua energia, oltre che creare un nuovo punto di salvataggio.

Visto che ne abbiamo fatto accenno poc'anzi, per quanto riguarda le armi, esattamente come le abilità speciali sopra menzionate, i giocatori hanno a disposizione un arsenale molto variegato, tra cui pugnali, spade e pistole, ciascuna delle quali offre uno stile di combattimento molto diverso e sta al giocatore, ancora una volta, scegliere quella che più si adatta al suo stile, combinando il tutto anche con la scelta di abiti e accessori con cui personalizzare Miriam. Forse l'unico aspetto che non abbiamo particolarmente apprezzato in Bloodstained: Ritual of the Night è la legnosità delle sue animazioni, che un po' ci catapultano nel passato e che un po' stonano con lo splendido level design che si apre ai nostri occhi. Nulla che comprometta l'effettiva esecuzione di un movimento, sia chiaro, ma è qualcosa che è un po' difficile perdonare ad un'opera che puntava ad un ritorno in pompa magna e con sguardo moderno al genere.

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Come dicevamo, un altro aspetto che sostiene e impreziosisce Bloodstained: Ritual of the Night è sicuramente il suo level design. Lo scenario principale è gigantesco, probabilmente il doppio di quello che siamo abituati a vedere in altri giochi di Iga, rendendo il percorso al suo interno ancora più avvincente. La sensazione è quasi quella di trovarsi in un labirinto, dove stanze di varia natura e grandezza si incasellano una dopo l'altra, dando vita ad una mappa di gioco fitta e molto divertente da esplorare. A rendere ancora più interessante il tutto, è l'uso di ambienti molto vari non solo in termini estetici - pur mantenendo quello stile gotico che permea alla perfezione tutta l'esperienza - ma anche ludici allo stato puro. Non siamo ai livelli di eccellenza raggiunti da Nier: Automata, ma ogni livello o sezione analoga vanta anche diversi tipi di approccio, dal platform al picchiaduro al combattimento puro, tale da rendere l'esperienza mai ripetitiva e sempre stimolante.

Tutto molto buono fino ad ora, ma Bloodstained: Ritual of the Night non è un gioco perfetto. A parte le animazioni legnose citate in precedenza, ci sono alcuni problemi in termini di ottimizzazione in alcune aree, così qualche piccolo calo di framerate. Nulla che renda il titolo ingiocabile, sia chiaro, ma dopo tutto questo tempo nel forno, ci saremmo aspettati qualcosa di più in termini di prestazioni. La versione da noi giocata è stata quella per PlayStation 4 che, rispetto alle critiche ricevute, resta comunque molto funzionale; lo stesso non può dirsi della versione Switch, su cui tuttavia Artplay sta lavorando sodo. Come indennizzo per queste problematiche al lancio, lo studio ha già fatto sapere che i DLC attesi per il gioco saranno gratuiti per tutti. E non si tratta solo di elementi estetici e nuove armi, ma anche dell'aggiunta della modalità multiplayer, della grafica 8-bit, della coop online e molto altro ancora.

Al netto dei suoi difetti, va detto però che Bloodstained: Ritual of the Night è davvero un buon gioco. Divertente, avvincente e ricco di contenuti, il nuovo "igavania" di Artplay stuzzica ed appassiona sin dal tutorial e, nonostante qualche evidente differenza con la serie a cui si ispira (Castlevania), ciò che offre è un prodotto di cui si sentiva la mancanza da tempo e che vi terrà impegnati per un bel po' di tempo.

Bloodstained: Ritual of the Night
08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Variegato; divertente; un sacco di armi e abilità con cui personalizzare il proprio stile di gioco; un mondo labirintico che è divertente esplorare.
-
La trama non memorabile; Alcuni problemi tecnici di cui il gioco soffre.
overall score
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