Cuphead

Abbiamo giocato per la prima volta a Cuphead alla GDC nel marzo 2015, quando i fratelli e sviluppatori Chad e Jared Moldenhauer hanno messo in palio un premio in denaro per la prima persona del giorno che fosse riuscita a battere uno dei tre livelli boss del titolo che stavano mostrando. Abbiamo poi visto Cuphead annunciato all'E3 l'anno prima ed eravamo rimasti particolarmente colpiti dalla sua grafica e non vedevamo l'ora di poterci mettere le mani, ma durante le conferenze, siamo sempre pressati dal tempo e di solito abbiamo a disposizione neanche 30 minuti per provare i titoli. Come segno del destino, però, abbiamo concluso la nostra giornata all'evento ID @ Xbox e siamo riusciti a trascorrere circa un paio d'ore con il gioco, rimettendoci in coda dopo ogni tentativo fallito. Alla fine della giornata, ne siamo usciti sconfitti e con le tasche vuote, ma comunque in trepidante attesa per la sua uscita.

Nei due anni e mezzo successivi ci siamo imbattuti in Cuphead a diverse conferenze e fiere, combattendo alcuni dei suoi numerosi boss, mentre speravamo che lo studio rivelasse una data di uscita. Beh, il giorno è finalmente arrivato, ci abbiamo giocato in lungo e in largo, e oh quanto abbiamo amato/odiato il tempo in sua compagnia!

Ma che cos'è Cuphead? Beh, è un bel gioco ispirato all'animazione degli anni '30 e vanta il ritorno di un gameplay vecchio stile di una volta, con un gameplay run-and-gun a scorrimento laterale punteggiato da una valanga di proiettili in numerose boss battle. Nel gioco assumiamo il controllo di Cuphead, ma è anche possibile giocare con un amico nei panni di suo fratello Mugman. La storia che fa da sfondo al gioco è davvero singolare: i due fratelli perdono le loro anime al Casinò del Diavolo, e per riuscire a rientrare in possesso delle loro perdute, dovranno collezionare anime dei diversi debitori che hanno fatto patti con il Diavolo in precedenza, attraverso una serie di battaglie intricate. Meno male che rispetto ai giochi di una volta del genere, questo titolo si acquista a prezzo pieno e possiamo giocarci ininterrottamente per ore e ore, perché, se fosse stato un vecchio coin-up, sarebbe stato una rovina per le nostre tasche.

L'estetica di Cuphead ci riporta, come dicevamo, a quei vecchi cartoni animati degli anni '30. Pensate a Steamboat Willie, a Betty Boop e a Swing you Sinners, con personaggi in celluloide animati a mano e sfondi dipinti, con la differenza che qui vantano un trattamento in technicolor e sono eseguiti a 60 fotogrammi al secondo. Il mondo e il design dei personaggi di Cuphead sono così ben progettati e vividi che è facile farsi ingannare e pensare di essere di fronte ad un vero e proprio cartone animato.

Ogni livello e boss battle è estremamente unico e immediatamente interessante. L'immaginazione, i dettagli e le piccole imperfezioni nello stile artistico del gioco danno anima al gioco e offrono un gradito cambiamento stilistico rispetto ad altri titoli appartenenti al medesimo genere, ma che adottano principalmente la pixel art sull'attuale mercato indie. Il mood del gioco viene inoltre tenuto insieme da un'ottima colonna sonora jazz e da un commentatore molto retrò, che ricrea perfettamente le atmosfere dell'epoca.

Nel caso in cui continuate a fallire i vostri tentativi per sconfiggere i boss, è facile cedere alla tentazione di chiamare i rinforzi di un amico, che può unirsi a voi nei panni del fratello di Cuphead, Mugman. Ma anche se è incredibilmente divertente, questa mossa generalmente non è molto di aiuto. Anche se la difficoltà non è crescente, aggiunge un'ulteriore presenza su uno schermo già stretto e affollato, che genera, di fatto, un nuovo elemento di confusione che può compromettere il vostro tempismo in termini di parry e attacchi. Detto questo, è irresistibilmente divertente e strapperà più di una risata in compagnia, e dal momento che gli sviluppatori sono interessati ad aggiungere anche una modalità online, siamo convinti che molti troveranno questo aspetto particolarmente gradito.

Cuphead evoca indubbiamente grandi classici come Contra, Megaman e talvolta Super R-Type. La "ciccia" su cui si fonda sostanzialmente il gameplay sono le diverse boss battle in cui ci troveremo costantemente coinvolti, e anche se tutti sono decisamente unici, offrono due diverse tipologie di azione: il run-and-gun e lo shoot 'em up, in cui Cuphead deve schivare diversi pattern di attacco e proiettili, mentre continuate ad infliggere danni al nemico per riuscire a sconfiggere il boss in varie fasi e con attacchi sempre intensi.

Siamo convinti che ci sono troppi boss shoot 'em up, in cui Cuphead vola a bordo di un piccolo aereo con un set di armi a sua disposizione, dove gli aggiornamenti non hanno alcun effetto. A nostro parere, questi livelli generalmente vengono scoraggiati da un vero e proprio inferno di proiettili, e siamo convinti che i boss run-and-gun siano di gran lunga più interessanti.

Sparsi sulla mappa ci sono anche dei livelli run-and-gun con alcuni minion in arrivo da eliminare. Questi livelli, pur molto divertenti, alla fine si rivelano solo un modo per raccogliere monete che permettono di acquistare aggiornamenti per Cuphead (anche se un NPC sulla mappa offre un messaggio criptico, in cui insinuava che avvicinarsi a questi livelli con un approccio più pacifico potrebbe portare a sbloccare cose interessanti). A proposito degli aggiornamenti, questi diventano sempre più importanti quando il gioco va avanti. Vanno da artiglierie diverse per Cuphead, super che vengono sbloccate attraverso missioni speciali del mausoleo, e offrono a Cuphead varie abilità passive.

Possono essere equipaggiati due pattern di fuoco ed è possibile passare dall'uno all'altro al volo, mentre gli altri aggiornamenti hanno un singolo slot che va riempito prima di entrare in un dato livello. Diverse boss battle beneficiano di diversi attacchi, quindi non preoccupatevi se lasciate un livello dopo una serie di frustranti sconfitte di fila, in quanto potrete bilanciare l'arsenale di Cuphead prima di entrare in partita. Ad esempio, caricando il dito-pistola di Cuphead con un colpo potente e un tiro più debole per abbattere i nemici, unito ad una super invincibilità e un salto parry automatico può fare la differenza tra una sconfitta agonizzante e una vittoria trionfale.

Anche se in un primo momento potrebbe farvi arrabbiare, dopo averci preso la mano, abbiamo scoperto che il modo in cui questi due elementi fondamentali - il gameplay e l'aspetto grafico - si mescolano tra loro è quasi pari ad una magia. Ma siete avvisati, il gioco è davvero tosto, ma almeno ha due livelli di difficoltà da selezionare: Facile e Normale. Facile fa esattamente quello che il nome implica e rimuove elementi dalle boss battle, che si tratti dell'ultima fase della boss battle, meno modelli di attacco o uno scorrimento del livello più lento. Normale, però, è la modalità cui il titolo deve essere giocato e se volete rendere al Diavolo pan per focaccia, dovrete sconfiggere tutti i suoi debitori e raccogliere le loro anime.

Anche se la marea di boss unici presenta una serie di modelli d'attacco in evoluzione che mettono alla prova il riconoscimento del modello del giocatore, la memoria e il tempo, l'ordine in cui i nemici vengono distribuiti varia. Ciò impedisce al gioco di essere un semplice esercizio di memorizzazione di attacchi ripetitivi e infonde tensione ad ogni run.

Il bel design audio e le animazioni dei personaggi telegrafano ogni assalto, il che significa che quasi ogni vita persa si incontra con una sensazione di inadeguatezza. Diciamo "quasi" perché alcuni livelli hanno dei rischi ambientali parzialmente casuali che quando vanno di pari passo con alcuni attacchi non lasciano scampo al giocatore, aggiungendo quel po' di ingiustizia.

Nonostante sia un gioco incredibilmente duro, la difficoltà di Cuphead aumenta in modo naturale e a mano a mano che si attraversano i quattro diversi mondi, con un paio di momenti di difficoltà buttati qua e là ma con le giuste proporzioni, culminando in un fantastico scontro finale con il diavolo che (come prevedibile) si è rivelato la boss fight più intricata e divertente del gioco, che combina tutti i vari tipi di attacco incontrati nel corso della campagna. E' possibile anche scegliere un risultato leggermente diverso alla fine, ma ovviamente non vi vogliamo spoilerare nulla.

Infine, la splendida mappa del mondo di gioco ha un paio di trucchi con alcune scorciatoie nascoste e NPC con cui chiacchierare, da cui ricevere monete extra, messaggi crittografici e un quartetto barbershop che allieta il giocatore a prendersi una breve pausa prima di tornare al resto. Il tutto funziona perfettamente a far funzionare il mondo di gioco.

Abbiamo giocato a Cuphead sia su PC che sia Xbox One S grazie a "Play Anywhere" di Microsoft ed è andato tutto senza problemi e per lo più senza problemi su entrambe le piattaforme, permettendo di trasferire i salvataggi della nostra partita da una piattaforma all'altra senza soluzione di continuità. Su Xbox, le schermate di caricamento sono un po' pesanti (anche se queste non influenzano in alcun modo il gameplay) e su PC abbiamo provato a giocare con la tastiera, anche se il controller è il metodo di input di gran lunga superiore. Abbiamo anche riscontrato un bug di salvataggio piuttosto fastidioso che ci ha impedito di salvare tutti i nostri progressi, ma gli sviluppatori hanno confermato che arriverà una patch per questo problema.

Cuphead evoca quel raro, ma ricercato sentimento di gioia sconfinata e instilla in noi quel mantra "ci provo ancora". Tuttavia, se non siete interessati a un gioco difficile ma ripetitivo, non lasciatevi ingannare dal suo stile artistico travolgente. Dopo 23 ore e 653 morti possiamo tranquillamente dire che abbiamo apprezzato molto il nostro tempo con Cuphead e non appena pubblicheremo la nostra recensione, ricominceremo dalla modalità Esperto che abbiamo sbloccato alla fine per vedere fino a che punto questo gioco può spingersi.