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Dal tavolo allo schermo e viceversa

Sono sempre più i prodotti che danzano tra il mondo digitale e quello dei giochi da tavolo.

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Non è raro che gli appassionati di videogiochi siano anche ben informati su quella che è la scena in crescita dell'industria dei giochi da tavolo. Che si tratti di bellissime miniature utilizzate all'interno di un complesso sistema di combattimento su campi di battaglia tridimensionali o giochi di carte artisticamente inspirati che possono essere infilati in piccole scatole, tale industria ha conosciuto nell'ultimo periodo una grande espansione che in molti definiscono come una vera e propria rinascita. Per dirla in parole povere, questo è un grande momento per i giochi da tavolo.

Negli anni abbiamo visto molti crossover tra videogiochi e giochi da tavolo. Con Games Workshop a guidare la carica di queste trasposizioni - alcune più fedeli di altre - stiamo ormai assistendo ad una cospicua crescita in termini numerici, grazie anche all'intervento sulla scena di altri protagonisti di rilievo, che hanno contribuito all'ingresso di sempre più giochi da tavolo nel mondo del digitale.

Si tratta di una tendenza che tuttavia procede in entrambe le direzioni, dato che non mancano affatto anche versioni digitali di alcuni tra i giochi da tavolo più apprezzati. Lo scambio tra le due industrie coinvolge anche le stesse idee, prima perfezionate su PC, console e mobile, ed ora anche introdotte all'interno di giochi da tavolo e di carte. Un esempio di questa tedenza è indubbiamente The Binding of Isaac: Four Souls, che ha conseguito su Kickstarter una campagna di estremo successo. Si tratta di un gioco di carte multiplayer basato sulla famosissima IP dai temi grotteschi, che ha segnato ricavi per oltre 2.6 milioni di dollari.

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Kickstarter è una piattaforma indubbiamente utile per tutti quegli sviluppatori di videogiochi che tentanto di realizzare indipendentemente i loro prodotti, sebbene il numero di successi veramente degni di nota sia diminuito in questi ultimi anni. Quando si tratta di giochi da tavolo, tuttavia, il sito di crowdfunding continua a rappresentare uno strumento essenziale per un enorme numero di designer. Non ci stiamo riferendo unicamente a realtà indipendenti che tentano di pubblicare autonomamente i loro prodotti, ma anche a grandi compagnie che utilizzano tale portale per costruire una community sin dal principio, ottenendo allo stesso tempo dei ricavi e riducendo i rischi derivanti dal portare certi progetti sul mercato.

Quello di The Binding of Isaac è una caso emblematico, ma non è di certo l'unico. Crusader Kings ad esempio è uno dei grandi strategici di Paradox più di successo, che trasporta le meccaniche di Civilization all'interno di un gioco da tavolo, così come anche Through the Ages.

Ovviamente gli strategici sono tra i generi più semplici su cui lavorare, dato che funzionano molto bene sia di persona che attraverso uno schermo, ma nonostante questo non manca comunque anche una sorprendente varietà in termini di esperienze che sono state trasposte in forma di gioco da tavolo. Bethesda ne è un esempio, tramite il suo lavoro su Fallout, o ancora meglio su Doom, che di certo non si traduce proprio facilmente in un gioco da tavolo. Altri esempi degni di nota sono Portal, Street Fighter e Gears of War, tutte serie videoludiche adattate al mondo e alle modalità dei giochi da tavolo, e che hanno segnato dei buoni risultati in termini di vendite.

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I crossover di giochi di carte sono ovviamente piuttosto comuni, data la loro relativa mancanza di complessità in termini di scrittura del codice, specialmente se paragonati a progetti maggiori del calibro di The Witcher 3: Wild Hunt (che paradossalmente presenta un suo gioco di carte vero e proprio, ora presente anche in formato standalone, Gwent, ed esiste persino un gioco da tavolo su The Witcher). Ma si tratta di più di questo, essendo un processo che ha origine in un passato (tecnologicamente) lontano. Dal solitario dei sistemi operativi più arcaici, fino ai numerossissimi giochi di poker digitali diffusisi in questi anni.

Mentre gli adattamenti digitali sono decisamente comuni, lo stesso non si può dire per l'opposto, dato che sono veramente pochi i videogiochi di carte che arrivano anche in formato fisico. Hearthstone ne è un grande esempio, visto che la sua incredibile popolarità si rifletterebbe in un immediato successo di una controparte fisica, tuttavia Blizzard continua a preferire unicamente la via del digitale. Stampare carte è un'operazione sicuramente costosa, e molti fattori in termini di spedizioni e vendite devono essere tenuti in conto, fattori con cui moltissimi designer preferiscono non avere a che fare.

Alcuni giochi tuttavia sono situati in una sorta di limbo, offuscando la linea di confine che separa il fisico dal digitale. Abbiamo giocato a DropMix durante le vacanze e, nonostante la musica non corrispondesse esattamente ai nostri gusti, abbiamo comunque visto il potenziale che un prodotto del genere ha da offrire. Un altro gioco di cui siamo particolarmente affezionati è Xcom: The Board Game, una trasposizione cooperativa che può essere giocata sia da soli che fino a quattro giocatori. Non solo presenta innumerevoli richiami che riconducono alla serie in questione, ma utilizza persino una companion app per rievocare al meglio la sua controparte videoludica.

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Sony ha cercato di portare qualcosa di analogo su PlayStation tramite PlayLink, un sistema intelligente dove i giocatori possono controllare le loro azioni su schermo usando un'app dal loro smartphone. Il classico dei giochi da tavolo Ticket to Ride per esempio si avvantaggia di questo sistema, ma esistono diversi altri giochi che utilizzano PlayLink per realizzare un effetto simile, permettendo anche ai non giocatori di console di divertirsi interagendo in maniera più semplice ed accessibile.

Parlando di classici, ovviamente giochi come Mahjong e gli Schacchi hanno fatto anch'essi la loro apparizione sulle varie piattaforme digitali. Gli Scacchi hanno fatto la loro comparsa nel mondo digitale praticamente da sempre, ma recentemente si sono aggiunti anche giochi dal nome blasonato, come Monopoly o Uno per Switch, la quale rappresenta una piattaforma perfetta per questi giochi grazie ai suoi controller rimovibili e alla portabilità. Lo stesso Monopoly si è presentato nel corso degli anni attraverso un'innumerevole quantità di adattamenti a serie videoludiche, tra cui persino una dedicata a Mario che abbiamo avuto modo di provare.

Un metodo fantastico per provare i giochi da tavolo su PC di cui non abbiamo ancora parlato è, ovviamente, Tabletop Simulator, un software molto valido presente su Steam che permette di realizzare i propri giochi e condividerli con gli amici. E' anche possibile comprare DLC dedicati ad alcuni giochi specifici, ma la sua più grande attrattiva è senza dubbio quella di permettere ad aspiranti designer di lavorare alle loro creazioni senza spendere eccessive quantità di tempo e denaro.

Dal tavolo allo schermo e viceversa

Con la crescita dell'industria del gioco da tavolo, e con sempre più publisher che realizzano quante similitudini ci siano tra le due realtà, stiamo iniziando a vedere sempre più giochi convertiti al digitale. Asmodee è una delle compagnie più attive in tal senso, con attualmente in lavorazione trasposizioni di giochi come Scythe e Terraforming Mars, di cui sarà sicuramente interessante vedere i risultati al termine dell'Early Access. Ci sarà un pubblico abbastanza ampio per rendere questi titoli un successo? I neofiti saranno invogliati a comprare la versione fisicia del gioco dopo aver provato quella digitale su Steam?

Forse una domanda più pertinente sarebbe: è davvero sensato comprare la versione digitale di qualcosa che si è già giocato fisicamente? Indipendentemente dalla qualità della trasposizione, giocare su schermo con mouse e tastiera non è mai la stessa cosa. Così facendo si perde infatti la percezione tattile che si stabilisce con il gioco, la sensazione che si prova nel giocare ogni carta o nel tirare i dadi, l'inevitabile pulizia dopo una partita, il compimento di errori che spesso passano inosservati. Il trucco sta nel sapere dove tirare una linea di confine, nel rendersi conto di come una riproposizione fedele delle meccaniche mal si traduce nel nuovo medium. Si tratta indubbiamente di una sfida affatto semplice ma che risulta inevitabile quando si cerca di portare un gioco dal tavolo allo schermo.

Per i fan dei giochi da tavolo questo è certamente un periodo d'oro. Nuovi livelli di creatività e innovazione contraddistinguono l'industria, e finché la popolarità dei crossover continua a crescere, vedremo sempre più collaborazioni tra le due parti. Il fatto che sempre più persone si riuniscano per giocare a noi non sembra affatto male, che sia parlando ai lati di un tavolo o attraverso un microfono.

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