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Dark Souls III

Dark Souls III: Ashes of Ariandel

La prima espansione (di due) di Dark Souls III ci ha fatto impazzire.

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A quanto pare nutriamo grande interesse nei confronti dei combattimenti particolarmente impegnativi, visto che abbiamo atteso con grande impazienza il lancio di qualche contenuto aggiuntivo per Darks Souls III, dopo che il gioco ha raggiunto le nostre piattaforme lo scorso febbraio. Fortunatamente, anche se l'attesa è stata lunga, alla fine siamo riusciti a mettere le mani sulla prima delle due espansioni del titolo di From Software, Ashes of Ariandel, che ci catapulta in un mondo innevato che sembra essere uscito direttamente da un vecchio e strano dipinto.

I giocatori che già conoscono il lore, sapranno del dipinto, di Friede, Forlon e della storia dietro a tutto questo. Come da tradizione, non ci viene detto nulla di tutto questo nel gioco, ma carpiamo qualche informazione fugace dai commenti dei vari personaggi che incontreremo lungo il percorso, ma anche dalla descrizione delle armi e degli equipaggiamenti che useremo. Alcuni giocatori amano questo metodo di narrazione e altri lo odiano a morte, ma ciò non impedisce al gioco di avere comunque una trama particolarmente potente (lo stesso vale per Bloodborn), ma d'altra parte, il mondo risulta decisamente più emozionante da esplorare se costantemente alimentato da indizi sporadici qua e là che cogliamo in giro.

L'espansione ci trasporta in un paesaggio bellissimo e innevato, che si rivela tanto terribile quanto invitante. Già all'inizio, infatti, ci imbattiamo in un gruppo di uomini che sono ben lontani dal voler apparire accoglienti, e infatti ben presto ci imbattiamo in quella temibile scritta rossa che ci ha accompagnato ben più di una volta in compagnia di Dark Souls: "Sei Morto". Il livello consigliato per giocare all'espansione è un modesto 70, e così abbiamo deciso di lanciarci sul campo con un cavaliere di livello 68.

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Il livello di difficoltà è perfetto e anche se le nuove tipologie di nemici che incontriamo non offrono un'eccessiva difficoltà, ci sono ovviamente delle dovute eccezioni. Un nemico di cui davvero avevamo il terrore in Dark Souls III erano i dannati (e inquietanti) cani. Ovunque andassimo, avevamo un cane davanti a noi e uno alle spalle, prima che qualcun altro non venisse ad annientarci in via definitiva. In Ashes of Ariandel non c'è fortunatamente neanche un cane, ma ci sono i lupi.

Dark Souls III

Il tema e l'ambientazione scelti per l'espansione è quello di un paesaggio invernale e quali elementi sono maggiormente "compatibili" con l'inverno, ad eccezione di candele accese e della neve, se non i lupi? Queste creature a quattro zampe hanno un ruolo importante in Ashes of Ariandel e ne troviamo di diverse dimensioni. In un primo momento abbiamo pensato che avessero gli stessi schemi di attacco dei cani del gioco principale, ma presto ci siamo accorti che non era affatto così. I lupi non sono così aggressivi quanto i soliti nemici di Dark Souls III, ma si tengono piuttosto a distanza e attendono in gruppo prima di scegliersi e attaccare, tutti contemporaneamente. Qui occorre prendere vantaggio ed essere veloce prima che chiamino rinforzi, un aspetto che può trasformare la battaglia completamente e non a vostro favore.

Fondamentalmente ci sono nuovi nemici, e questi variano da minori (ma letali) soldati a cavalieri giganteschi con armi altrettanto enormi passando a creature potentissime che sarebbe meglio non incontrare. L'espansione comprende due scontri con i boss e una decina di falò, e abbiamo impiegato cinque ore nel nostro primo playthrough, una durata che riteniamo in retrospettiva un po' troppo corta. Proprio quando abbiamo iniziato a prenderci la mano e a riscaldarci, è finita e probabilmente ci saremmo aspettati una manciata di ore in più.

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Come al solito, però, il senso della scoperta è uno degli aspetti chiave del gioco, e abbiamo letteralmente setacciato da cima a fondo ogni angolo del mondo per trovare i segreti nascosti, saperne di più su ciò che ciò che sta accadendo.

Come abbiamo già detto, siamo rimasti stupefatti dal mondo di Ashes of Ariandel. E' tranquillo e orribile allo stesso tempo, sembra quasi parte integrante del mondo in Dark Souls III, anche se tecnicamente si tratta solo un dipinto. Ci sono tuttavia alcuni problemi in quanto il frame rate appare instabile, anche più rispetto al gioco principale. La musica d'atmosfera è bella e iconica; in altre parole, Ashes of Ariandel dà il suo meglio in termini di atmosfera e l'epica battaglia con il boss soppesa un po' la sua breve durata.

Dark Souls III

Una gradita aggiunta è la presenza di una sorta di modalità arena in cui possiamo combattere tramite matchmaking. Il PvP rappresenta un pilastro fondante di Dark Souls III e presentarsi senza invito nelle partite di altri giocatori per mettere loro i bastoni tra le ruote è sempre istericamente divertente. In Dark Souls III: Ashes of Ariandel è ora possibile accedere ai combattimenti in arene chiamati Undead Matches e ci sono un sacco di diverse modalità tra cui scegliere. Offre duelli classici, "uno contro uno", ma anche battaglie di gruppo "due contro due" o "tre contro tre" e una folle modalità "tutti contro tutti", dove ritroviamo sei persone riunite in una piccola area per 300 secondi, dove dovranno annientarsi tra loro.

E' facilissimo lasciarsi trasportare in questa modalità, anche se nel momento in cui abbiamo scritto questa recensione, è disponibile solo un'arena. Questa è anche una grande opportunità per provare diversi tipi di personaggi e armi, oltre a sperimentare uno stile che non si adatterebbe al gioco principale. Potete anche scegliere di stare in squadra con amici tramite una password, e in questo modo siete certi di poter giocare nella stessa partita. Se preferite giocare un 2 vs 2, insieme ad un amico contro avversari dall'altra parte del mondo, non è potete però usare la password e diventa praticamente un terno al lotto riuscire ad entrare nella stessa partita E' triste quando in realtà sarebbe stato divertente partecipare insieme a partite in due contro due o tre contro tre partite e diffondere il terrore con un amico. La mancanza di classifiche fa mancare all'arena di profondità, ma resta comunque un'esperienza molto divertente.

Ashes of Ariandel è un'aggiunta fantastica al già splendido Dark Souls III, anche se è troppo breve e avrebbero potuto lavorare meglio sulla modalità arena. Ma il mondo di gioco, ispirato ad una tela, funziona e lo fa egregiamente. Si conclude in modo un po' brusco, dopo un boss mostruosamente fico, ma resta comunque un'esperienza davvero eccitante e già abbiamo iniziato a provare un mare di nostalgia nei confronti di Dark Souls III. Speriamo che per la prossima espansione, i ragazzi di From Software non ci facciano tribolare troppo.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Mondo di gioco strepitoso; Musica brillante; Bello da esplorare; La modalità Undead Match.
-
Frame-rate instabile; Troppo breve; Non c'è buon modo per giocare in arena con gli amici.
overall score
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