Dirt 3

Il mio tempo in compagnia di una prima build di Dirt 3, trascorso con una serie di trick andati a buon fine, mi ha ricordato fortemente una demo di un gioco monster truck della vecchia PSOne.

Il nome del gioco ora mi sfugge, ma ricordo chiaramente di essermi lanciato in continuazione in quella demo molto semplice, il tutto per godermi qualche derapata attraverso gole e valli rimbombanti.

Ed è lo stesso con Dirt 3, pur essendo limitato a un unico circuito ambientato in un cantiere. Piccolo e di forma rettangolare, per carità, ma in grado di snocciolare una serie di novità che tengono altissima la mia attenzione.

Il motivo per cui stiamo saltando tra ponteggi e ruspe, piuttosto che derapare su stradine sterrate, è dovuto alla modalità estesa del nuovo Dirt, la terza iterazione del franchise rally di Codemasters a competere con altri titoli contemporanei dello stesso genere.

Così eccoci qui ad affrontare una gimkana - un corso di stunt davvero completo che richiede di spuntare l'elenco di trick sullo schermo nel minor tempo possibile. Curve a novanta gradi e salti in un percorso che si fa strada fra container, e che ci richiede di derapare in continuazione.

Può sembrare facile, ma solo slittando e facendo inversioni a U si impara a rispettare l'atmosfera del rally. Le corse di Dirt 3 sono tutte basate sul grip, un vero e proprio iato dalla conformità statica del Off-Road Test Drive, e sono così complesse che ci si sente quasi presi in giro.

I primi tornanti, per esempio, sono un vero e proprio test di concentrazione della durata di dieci minuti. Gli pneumatici sono molto sensibili, e si vedono più paraurti rotti in questa semplice routine che in un autoscontro.

Difficile? Sì. Piacevole? Ci potete scommettere. Guardando un altro intento a giocare ti porta indietro di decenni, fino all'infanzia: la concentrazione tira involontariamente fuori la lingua del pilota, e la comparsa del testo sullo schermo che notifica di un giro riuscito bene è una vittoria anche per quelli che guardano, con varie persone che si danno il cinque e danno qualche buffetto al pilota.

L'elenco delle acrobazie non hanno alcun ordine prestabilito: se ci si frustra si può subito provare qualcosa di diverso. Certo, il tempo scorre, ma il giro perfetto si può provare più avanti, quando le classifiche online diventeranno un problema.

Per ora, si vuole vedere solo se sia possibile ripetere il tornante attorno al braccio di un escavatore senza toccarlo, o anche tentare di fare una curva a gomito in Powerslide attraverso una serie di tubi.

Gli effetti audio del motore compongono una sinfonia; il suono dei motori della vettura, che entra nella assordante primo tubo, e l'effetto di riflesso del sole quando si esce dall'ombra porta inevitabilmente ad applaudire.

Pur essendo una minuscola, semplicissima fetta di gioco, ci sono un sacco di elementi esageratamente divertenti, e si può quasi palpare l'attrazione che i piloti in erba proveranno quando avranno fra le mani il gioco. Siete intrappolati nel vostro parco giochi, godendovi la risposta della vettura e il rumore del motore intento a rimbalzare tra le quattro mura.

È più divertente che mai e, proprio per questo, non vediamo l'ora di mettere il gioco in pista, possibilmente fangosa. Nota per Codemasters però: assicuratevi di inserire questa demo per i giornalisti anche in una demo ufficiale, ok? Altrimenti dovrò rispolverare la mia PSOne e passare le notti su eBay per ritrovare quella vecchia demo...