Dragon Ball Z: Extreme Butoden

Nel tentativo di giocare ad un titolo che rendesse giustizia al leggendario shonen di Akira Toriyama, abbiamo trovato di tutto. E sono lontani i bei tempi della saga Budokai Tenkaichi su PlayStation 2, che è stato tra i pochi titoli in grado di trovare il giusto equilibrio tra storia e combattimento, un aspetto che, in qualche modo, è stato recuperato in Dragon Ball: Xenoverse. Ora è il turno di Dragon Ball Z: Extreme Butoden, un gioco più piccolo del titolo uscito lo scorso febbraio, ma con molte cose da dire.

Questa esclusiva per console Nintendo 3DS è il nuovo lavoro del grande studio, esperto nel genere picchiaduro, Arc System Works, uno studio che ha già avuto occasione di lavorare sulle piattaforme Nintendo su altri titoli Dragon Ball, in particolare su Supersonic Warriors e il suo sequel. Questi titoli sono stati molto limitati dalle piattaforme su cui arrivati (Game Boy Advance e Nintendo DS), anche se, va detto, in entrambi i casi il risultato è stato caratterizzato da belle intenzioni e potenzialità. Ma ora, con Dragon Ball Z: Extreme Butoden gli sviluppatori hanno potuto dare maggiore spazio alla loro creatività.

Da un punto di vista grafico, il gioco non si avventura nel 3D poligonale, ma preferisce scommettere sugli sprite animati, tipici dei giochi di combattimento tradizionali come Street Fighter II, e il capitolo che più si avvicina a questo nuovo titolo - se cominciamo a scavare nei ricordi dei giochi con protagonisti Goku e compagni - sarebbe sicuramente il leggendario Dragon Ball Z: Ultimate Battle 22 per la primissima PlayStation. A suo favore, questa volta dobbiamo dire che il sistema di combattimento è molto più accurato e rifinito.

In effetti il sistema di combattimento rappresenta il punto di forza del gioco. Non si tratta di un sistema che può competere con i più grandi esponenti del genere, ma ciò che offre risulta abbastanza buono. Ad esempio, tutte le combo si basano sulla stessa combinazione di tasti, ma ogni personaggio è molto diverso e non si corre mai il rischio di annoiarsi. Freezer, ad esempio, è un personaggio che punta maggiormente sugli attacchi a distanza rispetto a Bardock o Broly, che sono due colossi che preferiscono attacchi più ravvicinati (e da cui è meglio tenersi lontani).

Da questo punto di vista, Dragon Ball Z: Extreme Butoden può essere davvero divertente. Arc System Works non ha fatto casino con le barre della salute; ce n'è una sola, i combattimenti sono brevi e bisogna fare di tutto e affrontare gli avversari senza riserve. In realtà, quando l'avversario ci dà dentro parecchio, può succedere che ci troviamo di fronte a battaglie molto accattivanti, in cui si ha la sensazione di trovarsi per davvero nel bel mezzo di un vero e proprio combattimento di Dragon Ball. Il difetto è che la stragrande maggioranza delle volte il livello di difficoltà dell'avversario è molto basso.

Questo è dovuto al fatto che il gioco ha solo tre livelli di difficoltà, in cui i primi due sono estremamente semplici. Ho fatto un test, mostrando il gioco a qualcuno che non fosse troppo abile nei giochi di combattimento, senza spiegare loro come funzionassero i controlli, e loro hanno vinto tranquillamente a modalità normale. L'IA si distingue appena a livello "difficile" durante l'ultima parte della storia; una cosa che ci è mancata è quel "sudare sangue" tipico dei migliori giochi di combattimento.

Dragon Ball Z: Extreme Butoden ha principalmente due sezioni inerenti alla trama e ai contenuti della storia: Storia Z e la modalità Avventura. La prima è divisa in sette parti, ciascuna con dieci missioni in cui interpretiamo diversi personaggi all'interno della trama di Dragon Ball. In alcuni casi si rivive - con qualche riserva e ignorando molti aspetti - la storia originale, in altri questa è stata reinterpretata e in pochi casi ci siamo trovati di fronte ad una storia nuova di zecca.

Per quanto riguarda la modalità Avventura, ci troviamo in diversi scenari in stile Budokai, ma senza complicazioni di sorta: si arriva, si vince e si avanza. Ciò che davvero interessa e rappresenta la parte difficile di queste battaglie è che queste nascondono diversi bonus molto gustosi, che possono essere ottenuti solo quando si raggiunge il livello S in battaglia, che in questo gioco è particolarmente difficile. Le ricompense sono Z aid, power up dei vari personaggi della storia di Dragon Ball e che si sono schierati in battaglia.

Le sensazioni che Dragon Ball Z: Extreme Butoden lascia dopo aver provato i 24 personaggi presenti nella versione europea e completato tutte le modalità in appena 7 ore di gioco sono piuttosto variegate. Da un lato, va lodato l'ottimo lavoro svolto da Arc System Works nel concepire un sistema di combattimento semplice ma solido, che sicuramente sarà un'ottima base per i combattimenti online. Dall'altro, manca un po' più in dettaglio e profondità nella modalità single-player. Si tratta di un buon gioco per la console portatile Nintendo, ma avremmo di gran lunga preferito se fosse stato un po' più lungo e più difficile.

Potremo capire il pieno potenziale di Dragon Ball Z: Extreme Butoden non appena il titolo sarà popolato da altri giocatori, in cui i combattimenti con un massimo di 3 personaggi per ciascuna squadra e con gli Z aid, offriranno un prodotto divertente e appassionante, com'è nello stile spettacolare della serie Dragon Ball. Il nuovo lavoro di Arc System Works è buono, e visti gli ultimi videogiochi a tema Dragon Ball, sicuramente rallegrerà molti fan della serie. Ma ci sono anche quelli come noi attendono con impazienza la svolta definitiva, e qui siamo sulla buona strada.