L'altro giorno, giocando a Ghost Trick: Detective Fantasma, riflettevo sul concetto di morte nei videogiochi. Credo non esista alcun medium in grado di esorcizzare così bene la paura della morte come il videogioco. Se, tradizionalmente, negli altri media la morte è associata alla fine di qualcosa, con conseguenti sentimenti contrastanti (che spaziano dalla comune tristezza fino a una più profonda sensazione di giustizia karmica), nel videogioco la morte è più propriamente associata all'inizio. O, meglio, al re-inizio. L'avatar del personaggio viene re-iniziato e si ri-comincia. Nel videogioco non temiamo la morte. Cerchiamo di evitarla, ma la sua occorrenza è tenuta in considerazione come un evento comune dell'esperienza videoludica. Morire, come saltare, sparare, uccidere, sono parte integrante del videogioco, e passano nella mente del videogiocatore come atti comuni, quasi involontari e probabilmente asettici. Per certi versi, il videogioco dà una visione del cosmo ben poco occidentale, dove morte e reincarnazione sono all'ordine del giorno.
Ma cosa succede quando, all'inizio del videogioco, "sei già morto"? L'argomento è piuttosto ampio. Ci sono giochi dove il protagonista è presumibilmente già morto, ma può ancora morire in una sorta di struttura a matrioska (me ne vengono in mente due: Messiah e Limbo). Altri, come nel caso di Ghost Trick, pongono il giocatore in una strana situazione: la morte impedisce la morte, dona un senso di onniscienza e ci pone nella condizione di non poter mai giungere a un game over. Ciò non toglie che possiamo fallire, e nello specifico possiamo fallire quante volte vogliamo. Questo, in poche parole, è il succo di Ghost Trick: Detective Fantasma, un gioco che fa della possibilità di provare e riprovare senza alcun timore uno dei suoi cardini.
Nel gioco, come detto, si vestono i panni di uno strano individuo di nome Sissel. Ci risvegliamo nel suo cadavere sottoforma di presenza ectoplasmica e, sotto la guida di una misteriosa "luce guida" (con le fattezze di una lampada pieghevole) , scopriamo di avere dei poteri. Alcuni sceneggiatori definirebbero il nostro protagonista un "poltergeist". Ovvero, Sissel non è in grado di possedere gli esseri viventi ma solo gli oggetti inanimati, dando luogo a due conseguenze. Prima di tutto, nel gioco non ci sono sequenze romantiche con vasi di terracotta e musica dei Righteous Brothers (grazie al cielo); in secondo luogo, l'impossibilità di agire direttamente sugli esseri viventi complica le cose. Parecchio.
Il nostro scopo è scoprire il nostro assassino, e l'unico elemento che ci lega al nostro omicida è una misteriosa ragazza. Il problema è che anche la fanciulla è morta. Ed è qui che entra in gioco il nostro potere più interessante: collegandosi al corpo di un cadavere ancora caldo, possiamo riavvolgere il tempo fino a quattro minuti prima della morte del malcapitato, cercando di cambiargli il destino. E, naturalmente, cambiare il destino di una persona significa interagire in modo intelligente con tutto quello che ci circonda, cercando di comprendere contemporaneamente sia quale possa essere l'oggetto-chiave (o, meglio, gli oggetti-chiave) dell'azione, sia in quale ordine si debbano attivare.
Il nostro fantasma, inoltre, non può liberamente viaggiare da un oggetto all'altro, ma può spostarsi solo tra oggetti posti a una distanza ravvicinata tra loro. In questo modo è spesso necessario capire quale sia la strada giusta per arrivare all'oggetto di nostro interesse, prima di capire se questo oggetto ci sia effettivamente utile. Se ne deduce un crescente tasso di errori che, grazie al nostro potere di riavvolgere il tempo, non rappresentano mai un problema. Semmai un piccolo intoppo che non dovrebbe causare problemi alla maggior parte dei giocatori (per dovere di cronaca, usiamo il condizionale).
In alcuni casi, i puzzle richiedono un tempismo perfetto. Ci è capitato, ad esempio, di dover possedere una bicicletta "di passaggio", bloccando il tempo proprio nel momento in cui si avvicinava all'oggetto da noi precedentemente posseduto. Naturalmente è sufficiente tardare di pochi istanti per fallire, costringendoci a ricominciare. Va sottolineato che i tentativi multipli non sono mai frustranti: si ha sempre la netta sensazione di progredire nel gioco, e una volta commessi i primi errori le strade da percorrere si riducono, avvicinandoci sempre di più alla soluzione.
Un altro elemento molto positivo del gioco è dato dalle diverse location. Il nostro fantasma si sposta nel mondo attraverso le linee telefoniche, ma solo "intercettando" una chiamata. Ovvero, è possibile possedere un telefono nel momento in cui un vivo sta telefonando, per individuare chi sta parlando dall'altro capo della linea, e dove si trova. Ne consegue una molteplicità di luoghi e personaggi, che aprono diversi sotto-capitoli nella vicenda e infittiscono il mistero.
La storia, a tal proposito, è ben orchestrata e nelle prime tre o quattro ore di gioco si ha solo una minima idea di come i vari personaggi si incastrino fra loro. I fantasmi, infatti, tendono a perdere la memoria una volta "nati" dalla morte del proprio corpo, creando un'aura di mistero ancora più fitta. Non mancano, però, alcuni buchi nella trama e alcuni elementi che non sono molto chiari, probabilmente introdotti per semplificare alcuni aspetti del misterioso mondo dei fantasmi, ma certamente non congruenti. Resta il fatto che buona parte dei personaggi sono straordinariamente caratterizzati, con tanto di movenze esilaranti realizzate attraverso un sapiente uso del pur semplice motore grafico del gioco.
Purtroppo Ghost Trick: Detective Fantasma soffre di una certa ripetitività dell'azione: entra in un luogo attraverso il telefono, cambia il destino di un morto, vai in una nuova location sono - in buona approssimazione - le tre azioni compiute più di frequente. Allo stesso modo i meccanismi dei vari puzzle (spesso simile a una macchina di Rube Goldberg) risultano alla lunga molto simili tra loro.
Va comunque detto che, se non giocato per sessioni eccessivamente lunghe (e, normalmente, i giochi portatili sono pensati per una fruizione breve), Ghost Trick: Detective Fantasma è il primo, grande titolo in esclusiva per Nintendo DS di questo 2011. Un must per gli amanti dei puzzle cervellotici, un piacevole diversivo per tutti. Caldamente consigliato.