Italiano
Gamereactor
preview
Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Sviluppato da un piccolissimo studio francese, Hell Yeah! è un gioco che ci ha incantato dai primi minuti. E che ha ricevuto i complimenti del Sonic Team.

HQ

Hell Yeah! mi ricorda Sonic the Hedgehog, ma non nel modo che vi aspettereste. Mi ricorda di un sentimento passato, quando da ragazzo stavo a casa di un amico e lo guardavo giocare sul suo Megadrive. Era la prima volta che vedevo il piccolo porcospino blu in azione, e mi aveva ipnotizzato. Tutto quello che volevo fare era rubare il controller al mio amico e giocare al suo posto.

Hell Yeah! genera lo stesso tipo di sensazioni che ebbi con la mascotte di Sega, quando ero un ragazzino. Eccitazione allo stato brado. Puro divertimento. Evasione concentrata. Questi sono i motivi per cui ho iniziato a giocare ai videogiochi.

Wrath of the Dead Rabbit è così eccitante perché è costruito sulle fondamenta del divertimento. È un gioco stupido, senza dubbi. Si prende il controllo di un coniglio morto e, nel tentativo di nascondere le prove di un imbarazzante incidente con una paperella di plastica e una vasca da bagno, si devono uccidere i 100 mostri che hanno visto le nostre immagini compromettenti.

"E 'la storia di Ash, Principe dell'Inferno. Dovresti essere un tipo tosto, ma non lo sei completamente", spiega Camille Guermonprez, boss dello studio di sviluppo. "I mostri non hanno rispetto di te. E il fatto che tu abbia la passione per le paperelle di plastica non aiuta. Si viene fotografati (nella vasca da bagno con la papera) e il fattaccio finisce su Hellternet, che è fondamentalmente identico al nostro internet: porno e pubblicità. E tutti sanno bene che quando viene pubblicato qualcosa di forte su internet, è impossibile toglierlo".

Annuncio pubblicitario:

"La soluzione, dunque, è uccidere tutti".

Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Potrebbe sembrare una storia stupida e ridicola. E lo è, in effetti. Ma è proprio per questo Hell Yeah! è così allettante. Non si vergogna di se stesso, né cerca di essere qualcosa che non è, e certamente non si prende troppo sul serio.

La strage indotta da una papera di gomma non è stata l'idea iniziale che ha spinto Arkedo a realizzare il gioco. Come spiega Guermonprez, la trama era all'inizio stranamente simile a quella di un altro titolo, Death Spank. "Eravamo completamente isolati dal resto del mondo. Eravamo troppo occupati a creare un gioco sanguinoso. E dopo che ho mostrato a Sega il gioco ho detto loro: ‘Hey, ho questa grande idea su un paio di pantaloni maledetti...' e loro mi guardano come per dire: "Stai scherzando, vero?"

Annuncio pubblicitario:

Fu solo più tardi, quando si sedettero a giocare Death Spank che le cose divennero chiare. "Fantastico, ho fregato l'idea a Ron Gilbert."

Dopo il ritorno al tavolo da disegno e la realizzazione di un nuovo stile grafico, Hell Yeah! "è diventato un platform 2D con un po' (troppo) di tutto." Questa è una dichiarazione che si può leggere come "pieno zeppa di contenuti e idee." Per lo studio di sviluppo "è il più grande progetto che abbiamo fatto finora, e forse anche per il futuro."

Hell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Arkedo stima almeno 12 ore di contenuti, un obiettivo ambizioso per uno studio di solo dieci persone. "L'intero gioco è stato disegnato da una sola persona. Ogni pixel che si vede è stato fatto da un solo ragazzo. Io sono il suo più grande fan. Sono quello che ha meno talento nello studio, è per questo che sono il capo. Potrebbe sembrare uno scherzo, ma è maledettamente vero."

Ha senza dubbio una grande modestia, perché Arkedo è, ovviamente, sotto la sua guida, a tal punto che con sega "Ci siamo divertiti tanto, con completa libertà creativa, e assolutamente senza la supervisione dei genitori per un anno e mezzo."

Guermonprez è emozionato, e racconta la storia di come Arkedo ha incontrato il Sonic Team durante una visita a Sega. Dopo che la leggendaria squadra ha giocato a Hell Yeah! "ci hanno confortato con lo champagne". Era chiaramente un momento cruciale per il veterano del settore, uno di quelli che racconti con tanto piacere.

È facile capire perché quelli del Sonic Team siano rimasti così colpiti. Hell Yeah! è un gioco visivamente pieno di fascino macabro e con un senso di divertimento che manca in tanti titoli contemporanei. "Abbiamo cercato di mettere un sorriso sul vostro viso e di tenerlo lì per molto tempo."

Si inizia con Ash che avanza attraverso le fasi iniziali dell'Inferno. Non ha equipaggiamento e, francamente, non è un granché. "Si vorrebbe saltare sui nemici come Mario, ma non si può ancora farlo", ci dice. "Si viene feriti da una semplice spina. Che cazzo!? Tu sei il Principe dell'Inferno e ti fai male con una spina!"

È una mossa deliberata, progettata per mettere in evidenza l'euforia che si prova quando finalmente si entra all'interno di una ruota, un anello dotato di spine che il nostro eroe dalle orecchie lunghe usa per schiacciare i servitori dell'Inferno.

Hell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Anche se lo stile visivo del gioco è del tutto particolare, le influenze sono sotto gli occhi di tutti. Ash usa la sua ruota per avanzare attraverso i tunnel, su e giù, e in cerchio. Ma invece di liberare coniglietti o schiacciare funghi aggressivi, il nostro anti-eroe usa la sua ruota della morte per trasformare in zuppa un'incredibile varietà di creature infernali.

"Ogni mostro ha una storia, non è all'inferno senza motivo". Ogni mostro è caratterizzato da un divertente quick time event che si conclude in una morte teatrale (che di solito coinvolge le budella). Abbiamo persino assistito a uno strano Quiz della Dannazione. Tutti gli eventi che abbiamo visto erano diversi, e non sarei sorpreso se ognuno fosse unico, come i mostri che appaiono all'interno del gioco.

Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Poi ci sono le battaglie con i boss. Ne abbiamo visto solo uno, ma sembrava eccellente. Chi ci mostrava il gioco, ovviamente, conosceva ogni trucchetto e si è sbarazzato del mostro con grande facilità, ma siamo certi che non accadrà lo stesso quando il gioco finirà in mano alla massa.

"Direi che si tratta di un videogioco come quelli di una volta," ha detto il carismatico sviluppatore francese, riassumendo il suo pensiero. "Tutti questi ricordi, tutta questa roba, tutto ciò che è stato inventato in termini di gameplay nel corso degli ultimi 25 anni... abbiamo davvero voluto rendere nostro omaggio a tutto questo attraverso quello che stiamo creando oggi".

Se si tratta di una dichiarazione d'amore alle influenze del passato, è una dichiarazione grottescamente bella. Il tutto sembra superbo. La palette di colori è stata scelta sapientemente, e le animazioni saltano subito all'occhio. L'estetica riflette la tortuosità giocosa che trasuda dal resto del gioco. La fusione di opere di stile e contenuti: questo è un gioco che trasuda follia. La domanda è: non vediamo l'ora di giocarci? Hell Yeah!

HQ
Hell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead RabbitHell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Testi correlati

0
Hell Yeah! Wrath of the Dead RabbitScore

Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

RECENSIONE. Scritto da Mike Holmes

Il protagonista di questo gioco non è il solito personaggio, ma un violento coniglietto con un debole per le lame seghettate e le mutilazioni.

0
Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

Hell Yeah! Wrath of the Dead Rabbit

PREVIEW. Scritto da Mike Holmes

Sviluppato da un piccolissimo studio francese, Hell Yeah! è un gioco che ci ha incantato dai primi minuti. E che ha ricevuto i complimenti del Sonic Team.



Caricamento del prossimo contenuto