Uno dei principali problemi che la serie Call of Duty affronta oggi è il numero travolgente di imbroglioni. Da anni, Activision e i suoi studi dedicati a Call of Duty combattono un'ondata incessante di hacker, arrivando a bannare innumerevoli account nel corso degli anni.
Una delle misure adottate per contrastare i cheater è Ricochet, una piattaforma anti-cheat progettata per individuare e neutralizzare gli hacker, procedendo poi con il loro ban. Sebbene abbia avuto un certo successo, necessita ancora di notevole supporto dal team che lo sviluppa, e Activision ha recentemente ribadito che questo rimane un obiettivo prioritario in un nuovo post sui social.
È stato comunicato che, nel tentativo di arginare il flusso di cheater, Team Ricochet sta potenziando l'uso dei suoi sistemi di intelligenza artificiale per far rispettare le regole, e il team sta anche effettuando controlli orari per eliminare i cheater da Ranked Play e dalle classifiche. Dal debutto della modalità Ranked in Call of Duty: Black Ops 6 il 21 novembre, oltre 19.000 cheater sono stati già bannati, dimostrando una forte azione contro i trasgressori.
Questo evidenzia solo il problema dei cheat che i moderni Call of Duty devono affrontare, e senza dubbio accende un fuoco nella base di giocatori di console che sono ancora molto espliciti sulla possibilità di disattivare il crossplay con il PC per evitare di finire nelle lobby rovinate dagli hacker.