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James Bond 007: Bloodstone

James Bond 007: Bloodstone

L'ultimo film di James Bond potrebbe restare congelato per un bel po' ma Bizzarre Creations ci ha dato la possibilità di vedercela con Daniel Craig ancora per qualche tempo con Blood Stone...

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Bizzarre Creations è conosciuta per i suoi discreti racing games. Diglielo in faccia e loro ti risponderanno che hanno anche fatto The Club nel 2008 che, aggiungono, è uno shooter in terza persona e non un gioco di guida. A questo punto incroceranno le braccia e ti guarderanno indispettiti. Ci tengono a farti sapere che hanno i documenti in regola. Project Gotham Racing è uno dei migliori serie di giochi mai realizzate, e di recente si sono dedicati a racing di successo come Blur. E sì, The Club era un buonissimo e originalissimo sparatutto con alcune interessanti meccaniche arcade.

Il talento celato dietro James Bond 007: Blood Stone è quindi evidente, uno dei motivi per cui ci siamo interessati a questo schizofrenico, ibrido sparatutto/racing dedicato a Bond. Il nuovo film probabilmente non uscirà mai, con la MGM in bancarotta, e così Blood Stone ci consente di gustarci ancora un po di fiction con 007, scritta proprio dallo sceneggiatore originale Bruce Fierstain. Niente bruscolini. Le facce e le corde vocali di Dame Judy e Daniel Craig sono presenti, così come lo stuntman ufficiale Ben Cook che ha prestato il suo corpo per le animazioni in motion capture, e Joss Stone compare come Bond Girl. Ha anche scritto il tema musicale e cantato la canzone del videogame. Un cast completo, insomma.

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Ma ahimè, Joss Stone non ha potuto essere presente alla sessione di hands-on di Blood Stone, quindi eravamo in una stanza piena zeppa di tedeschi rumorosi intenti a provare la sessione di guida. Quest'ultima non tradisce le aspettative: le parti di guida di Blood Stone sono ben rifinite, con pesanti Bond car che derapano fra i vicoli di una città evitando detriti e saltando dai ponti in modo gioioso. In una particolare missione ho inseguito un treno con sopra un cattivo attraverso una densa zona industriale, evitando delle autocisterne fuori controllo e passando pericolosamente tra i camion a velocità semplicemente ridicole, il tutto con affascinanti esplosioni.

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Un inseguimento sceneggiato in pieno stile James Bond. È sufficiente sbagliare in un piccolo punto per ricominciare dal checkpoint precedente. C'è un certo grado di difficoltà, dato che giungere alla linea del traguardo richiede una considerevole concentrazione. L'inseguimento presto lascia l'asfalto, arrivando su di un fiume ghiacciato a fianco delle rotaie del treno. Ci sono meno veicoli da evitare, naturalmente, ma si deve prestare attenzione ai buchi nel ghiaccio e a dei blocchi di cemento che ostacolano il tracciato. Il grip è modificato dalla superficie ghiacciata, ed è assai più facile entrare in testacoda, prima di accorgersi quanto si debba essere delicati con i comandi.

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Quindi, le parti di guida sono fantastiche. Nessuna sorpresa. Hanno il giusto potenziale per frustrare il giocatore con sistemi altamente punitivi, ma la meccanica di guida è solida e pomposa. Le parti sparatutto in terza persona, presenti nella maggior parte delle sessioni di gioco, sembrano un mix di stealth e combattimento. Ci ritroviamo in un cantiere, nel quale possiamo muoverci in due modi: la silenziosa modalità "sono una spia, no?" e la modalità "sono Daniel Craig, no?". La prima richiede l'uso di pistole silenziate e di qualche mossa spezzavertebre. La seconda include mitragliatrici e testosterone.

Stranamente, l'approccio d'azione sembra il più interessante. Bond è animato in modo meraviglioso, sembra sgattaiolare nel livello come un fantasma spezza colli: si tratta di correre e saltare verso i nemici, abbatterli in modi diversi con altrettante animazioni. Bond spacca il cranio ai cattivi contro un muro, spezza gambe, rompe mascelle e generalmente polverizza i sicari lungo il suo cammino. I combattimenti corpo a copro aumentano un bonus della mira: in stile Splinter Cell: Conviction è possibile premere un tasto per abbattere tutti i nemici, facendo uso del proprio bonus. La parte steath, al contrario, sembra piuttosto banale.

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Quello che rende tutto ciò più ossessionante è la pessima somiglianza di Daniel Craig al personaggio digitale. Ancora una volta la faccia dell'attore ha sfidato la digitalizzazione, diventando un pupazzo con occhi di vetro e un corpo di carne a basso costo. Certo, è una delle poche cose di cui ci possiamo lamentare e se riusciranno ad equilibrare le sessioni di guida e quelle d'azioni, Blood Stone potrebbe diventare un titolo esplosivo e cinematico, in grado di colmare il vuoto siderale tra l'ultimo film di Bond e il successivo (se mai ci sarà).

Se Bizzarre dovesse fallire, ecco cosa accadrà: la faccia plasticosa di Daniel Craig rappresentata nel gioco ci perseguiterà fino al giorno della nostra morte.

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PREVIEW. Scritto da Lorenzo Mosna

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