Abbiamo incontrato la leggenda del settore videoludico Peter Molyneux per parlare del suo nuovo titolo, Godus, e di tante altre cose. Di seguito, l'intervista completa e la trascrizione di alcuni punti salienti della nostra chiacchierata in sua compagnia.
L'abbiamo presa alla lontana, chiedendo a Molyneux le sue intenzioni quando ha iniziato a sviluppare Godus:
"E' proprio come ricreare i God games. Pensare a cosa sia un gioco God game e perché sia un genere importante, e come fare qualcosa in un genere che forse non è mai esistito prima. E' proprio ciò che abbiamo fatto. [Godus] Avrà il suo early access su Steam il prossimo 13 settembre e quello che in fondo abbiamo fatto è in primo luogo rendere incredibile questo mondo vivente. Noi lo chiamiamo mondo vivente. E' un mondo che funziona completamente grazie alle simulazioni. Quindi si ha questo incredibile terreno, è possibile modificare qualsiasi parte di questo, noi lo definiamo "scolpire", si possono spostare le montagne, è possibile creare valli, e tutto questo a uso e consumo di questi piccoli seguaci. Questi seguaci che credono in voi come un dio."
Nella demo presentata, sembrava che Peter Molyneux fosse una sorta di Dio benevolo, ma ha messo rapidamente fine a ogni speculazione:
"Se avessimo avuto più tempo a disposizione nella demo, ti saresti accorto che il mio popolo, i piccoli seguaci, danno vita a queste cose chiamate comandamenti. Rappresentano ciò che credono sia giusto e sbagliato e danno vita a quei comandamenti mentre si gioca. E se date un'occhiata ai miei comandamenti, vi renderete conto che sono tre le cose a cui i miei piccoli omini credono: in primo luogo, che il lavoro sia buono, mentre il resto è il male. Perché non gli ho concesso alcuna domenica libera, non c'è niente di tutto questo nel mio mondo. In secondo luogo... è che essere gentili con la terra sia sbagliato. Sai, ho appena abbattuto ogni albero. Voglio che il mio mondo sia assolutamente piatto, perché può adattarsi a più persone. E in terzo luogo è che pagani, le persone che non credono in me, deve essere annientati e distrutti."
Godus è stato finanziato in parte grazie a Kickstarter e per Molyneux ha avuto un peso sullo sviluppo:
"Le persone che si sono impegnate in Godus volevano che fosse un grande gioco. Ora gli editori vogliono un gran gioco, ma lo vogliono per diverse ragioni. Vogliono un gran gioco per poter vendere un grande gioco. I "fedeli" volevano, invece, un grande gioco in modo da poter giocare ad un grande gioco. E proprio avere persone là fuori che conosci, ogni settimana facciamo questi aggiornamenti video e sai che hai avuto modo di affrontare queste persone e spiegare e giustificare quello che stai facendo. E sai, se avete intenzione di andare sui forum, vedrete che questo deluderà alcune persone, mentre ne entusiasmerà delle altre.
Molyneux parla anche di un concept ambizioso, quello di un Dio di tutti gli Dei ("Se stiamo facendo un God Games, e se siamo in grado di collegare tutti questi mondi insieme, perché non ci può essere una persona che possa aggiudicarsi il trofeo di Dio di tutti gli Dei?"), del nuovo Fable ("sarà affascinante vedere cosa succederà") e se Godus arriverà mai su console. Poi, verso la fine della conversazione, Molyneux entra in un territorio più filosofico.