Need for Speed: Hot Pursuit

Da qualche tempo giravano delle voci e l'E3 è stata l'occasione per ufficializzare l'arrivo del prossimo capitolo di Need for Speed da parte di Criterion Games. Un ritorno alle origini, un ritorno a Hot Pursuit. Criminali a tavoletta e sbirri che li inseguono. Auto esotiche, velocità pazzesca e metallo accartocciato.

In effetti sono passati più di due anni dall'ultimo Burnout Paradise di Criterion. Ma considerando tutto il supporto fornito al gioco anche dopo il lancio con contenuti extra sia gratis che a pagamento, il gioco è invecchiato piuttosto bene.

Need for Speed: Hot Pursuit è ambientato nella contea di Seacrest, un open world immaginario con oltre 100 miglia di strade da percorrere. Una location quattro volte più grande di Paradise City del precedente titolo Criterion.

Potreste sorprendervi nel leggere che per la prima volta Criterion sta lavorando con licenze ufficiali di svariate case automobilistiche. La serie Burnout vedeva il suo fulcro negli incidenti, e all'epoca era piuttosto difficile convincere i costruttori ad accettare l'idea di vedere le loro auto massacrate in un videogioco. I tempi sono cambiati, e anche se non vedrete gli stessi incasinati incidenti della serie Burnout, Need for Speed: Hot Pursuit includerà auto ufficiali e un sacco di distruzione lungo le strade. I poliziotti di Hot Pursuit non useranno solo le auto di pattuglia, ma si daranno da fare con posti di blocco dotati di dispositivi squarcia-pneumatici nonché di elicotteri per tenere traccia dei piloti.

Mentre Need for Speed: Hot Pursuit è sotto molti punti di vista un ritorno alle origini, questo non significa che Criterion non stia superando i limiti, in particolare in alcune aree del gioco. In particolare si sono concentrati molto sulla componente on-line. Parlando con gli sviluppatori, ci confermano l'intenzione di creare qualcosa di "sociale e accessibile", più o meno come l'online di Burnout Paradise, ma al contempo cercano di fornire al gioco elementi solidi e avversari in grado di svilupparsi ed evolversi sia on-line che offline. La funzione di autolog funziona più che altro come un dispositivo dedito al social networking, in grado di tenere traccia degli obiettivi di amici e rivali. Il gioco include inoltre un sistema di esperienza, nonché la possibilità di sfidare gli amici nello stesso momento in cui battono i vostri record e tempi.

Questo ci porta all'unica modalità di gioco fin'ora svelata, l'Interceptor Mode, il quale vede due giocatori sfidarsi in una gara contro i poliziotti. Più modalità saranno svelate in seguito, ma questo piccolo assaggio è stato sufficiente per capire cosa dovremo aspettarci dalle corse. Dalpunto di vista della guida, Need for Speed: Hot Pursuit non tanto arcade quanto Burnout Paradise, ma al contempo non è certamente la simulazione di Need for Speed: Shift. In questo modo risulterà familiare sia ai fan della serie Burnout che ai primi amanti di Need for Speed.

Uno dei punti di forza della serie è certamente dato dall'esclusivo parco macchine che include le già confermate Koenigsegg CCX, McLaren MP4-12C, Pagani Zonda Cinque, Porsche 918 Sypder, Ford Shelby GT500, Bugatti Veyron 16.4 e Lamborghini Reventòn.

Parlando con Criterion, gli sviluppatori confermano che supporteranno il gioco anche dopo il lancio, anche se al momento non possono divulgare alcuna informazione in merito. Quando abbiamo chiesto se il supporto post-lancio sarà simile a quello di Burnout Paradise, però, non sono mancati i sorrisi sulle loro facce.

Need for Speed: Hot Pursuit arriverà questo settembre sulle principali piattaforme, e da come si mettono le cose pare proprio che dovremo attenderci un ritorno alla gloriosa età dell'oro del franchise di Need for Speed.