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Papers, Please

Papers, Please

La burocrazia non è mai stata più intrigante come in questo distopico documento thriller.

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Chi avrebbe mai immaginato che giocare nel ruolo di un ufficiale preposto al controllo burocratico in uno Stato pseudo-sovietico del 1982 sarebbe stata un'impresa tanto intrigante?! I giocatori di Papers, Please vengono messi dietro la scrivania di un piccolo ufficio situato al confine di Arstotzka, uno Stato fittizio, con quello che sembra un approccio discutibile ai diritti umani, e lo scopo del gioco è controllare i documenti delle persone che vogliono entrare (o meglio, tentano di entrare) nel vostro Paese, ed eliminare coloro che non hanno le giuste credenziali per attraversare il confine.

La descrizione del gioco è forse la parte meno interessante di Papers, Please, e giocarlo è molto più convincente rispetto a quanto vorrebbe far credere il precedente paragrafo. E' un lavoro metodico e scrupoloso, tuttavia oltre a questo lavoro massacrante (che lo rende quasi simile a Cart Life, vincitore del premio come miglior gioco indipendente lo scorso anno ai IGF), c'è nel gioco una rete di intrighi intessuta ad arte che si rivela, mentre procediamo nelle nostre lunghe giornate, trascorse a mischiare carte nel nostro piccolo bugigattolo.

In sostanza, si tratta di un gioco puzzle. I giocatori vanno a piedi al lavoro ogni mattina, organizzano la loro postazione di lavoro per ottenere la massima efficienza, leggono le ultime direttive trasmesse dalla sede centrale, e, occasionalmente, parlano con un collega o un superiore. Voi state all'ingresso mentre l'umanità si trascina in fila, e voi avete il ruolo di guardiano.

Papers, Please
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Ogni giorno inizia in modo molto simile. Una volta che la scrivania è stata sistemata e avete letto l'ultimo bollettino arrivato, si fa partire l'orologio e la gente inizia ad avanzare. Ogni giorno ricevete un nuovo papiro burocratico che aggiunge una nuova sfida al carico di lavoro. All'inizio è una roba abbastanza semplice: bisogna controllare le date di questi, timbrare il presente documento, fare le stesse domande e verificare eventuali divergenze, ma in poco tempo avrete avuto modo di prendere in considerazione una lista di avvertimenti. Il flusso senza fine di emendamenti vi tiene sulle spine, e mette un freno alla noia della routine. Senza una sfida in continua evoluzione, non c'è dubbio che Papers sarebbe stata un'offerta completamente diversa.

In quanto ufficiale preposto al controllo, ci sono un sacco di cose da controllare, e dopo pochi giorni inizierete a farvi travolgere. Le date di nascita devono corrispondere sui diversi documenti, il peso e l'altezza devono essere controllati, i dati citati nelle conversazioni con l'ufficiale devono corrispondere a quanto scritto nella documentazione di accompagnamento, i francobolli devono essere ufficiali, le fotografie devono essere le stesse. Infine, è possibile effettuare delle scansioni delle persone in cerca di armi o elementi di contrabbando, controllare i certificati di inoculazione e molto, molto altro.

Il successo qui è misurato sulla base della quantità di casi che si riescono ad elaborare in un giorno di lavoro, ma la fila è sempre troppo lunga, e il carico di lavoro è superiore rispetto a quanto si possa gestire. Più persone si controllano, più si viene pagati (perché questo è importante ci arriveremo tra un minuto), quindi c'è una ragione convincente che vi spinge a raggiungere il maggior numero possibile in un giorno. I problemi arrivano quando si commette un errore. L'orrore in Papers, Please deriva dal temuto rumore della macchina telescrivente, che vomita citazioni istantaneamente dopo aver effettuato un errore. E' sempre, sempre colpa vostra. Non avete controllato il peso e avete lasciato qualcuno a contrabbandare armi ? Colpa vostra. Non vi siete accorti che il passaporto non fosse scaduto? Colpa vostra. Non vi siete accorti che il sesso sul passaporto fosse terribilmente sbagliato? Colpa vostra.

Se si fanno troppi errori, si deve pagare una multa, e questo influisce sulla busta paga da portare a casa. Questo è importante perché, come tutti i buoni cittadini, avete una famiglia a casa che vedono in voi il loro sostegno finanziario. Non hanno abbastanza soldi per pagare il riscaldamento, e, dunque, la vostra famiglia può morire congelata, e muore ugualmente se non può permettersi di portare cibo in tavola. Se si ammalano, dovrete comprare le medicine, che costano ancora di più. Quando siete in questo tipo di situazione, una multa può essere disastrosa per la salute di uno o più della vostra famiglia. Rende le tangenti che alla fine vi ritroverete a riscuotere ancora più seducenti. Se vorrete accettarle è un'altra questione.

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Papers, Please

Tutto ciò di per sé non ne farebbe un'esperienza avvincente, ma lo sviluppatore Lucas Papa è riuscito a portare il gioco ben oltre dall'essere una semplice curiosità per cercare di fronteggiare la monotonia di una giornata di lavoro, con una storia politicamente scaltra che cresce mentre il gioco procede. E' scriptato, e quindi gli eventi a volte si ripeteranno, ma mantiene fresca l'esperienza complessiva. Non vi limiterete solo al controllo dei passaporti. Vi troverete ad aspettare che le cose si svelino, per scoprire cosa succederà successivamente.

Anche se si trascura l'elemento puzzle piacevolmente metodico, e la trama intrigante che ribolle sotto la superficie, vi è ancora un elemento di manipolazione emotiva da ammirare. Le persone che fanno la fila per approcciarsi al vostro stand sono spesso disperati, anime spezzate. Considerando l'alternativa reale per un attimo è sufficiente per toccare le corde del vostro cuore. Durante il gioco tenete in pugno le persone di fronte a voi e sulla base delle vostre decisioni, molte delle loro speranze e sogni vivranno o moriranno. Molte volte terrete in considerazione la felicità e il benessere di quelli che incontrate, e questo vi metterà in conflitto con le esigenze della vostra famiglia a casa. C'è sempre un po' di tragedia in alcune delle trame secondarie, momenti di crepacuore, di gioia, di rabbia: la vostra piccola cabina ha spazio per tutte queste emozioni e molto di più. Queste collisioni di umanità sono fugaci come gli scambi che avvengono tra voi e quelli in piedi prima davanti a voi, ma sono lì comunque, e aggiunge ricchezza all'offerta complessiva.

Ci sono venti diversi finali da scoprire, così tanti che non riuscirete a di vederli tutti (a meno che non diventi un'ossessione), e i diversi finali variano considerevolmente. Partendo da zero può essere un po' una faticaccia, ma una volta che le cose prendono il ritmo sarete perfettamente "intonati" ad esso. I disegni che vengono forniti con i finali diversi avrebbero potuto essere più vari, ma è solo un piccolo inconveniente. Le immagini decisamente spartane si adattano al gioco meravigliosamente, come un pezzo di carta pulito imbevuto nel tè per dare l'illusione di antichità, e gli effetti sonori molto semplici ne sottolineano maggiormente l'aspetto. Sono propositivi e accurati, e la loro stridula semplicità aggiunge desolazione al quadro generale.

Forse avrebbe potuto esserci una maggiore varietà, nei singoli scenari e nei personaggi con cui interagire, ma se si considera che questo è il lavoro di un uomo solo, chiedere di più ci avrebbe fatto sentire avidi. Se si tiene in considerazione quello che ci viene offerto, un gioco puzzle con un ritmo incredibile, intrigante e carico di emozioni come nessun altro, è facile respingere la strana discrepanza e offrire così il proprio timbro di approvazione.

Papers, Please
08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Storia intrigante; Elementi puzzle metodici e soddisfacenti; Ottimo ritmo.
-
La ripetitività può risultare alle volte monotona; Una maggiore varietà avrebbe certamente creato una maggiore longevità.
overall score
Questo è il voto del nostro network. E il tuo qual è? Il voto del network è la media dei voti di tutti i Paesi

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