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Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

Torna su Nintendo Switch il dungeon crawler per DS con tante novità.

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Nel 2005, quando uscì il primo Pokémon Mystery Dungeon, nessuno avrebbe immaginato che il titolo avrebbe dato vita a un filone di giochi che ha consegnato nelle nostre mani ben sei capitoli di questo spin-off. D'altro canto, i Pokémon erano una serie molto affermata, e gli spin-off non erano certo una novità. A pensarci bene, il primo titolo-costola di questa saga è comparso praticamente con l'avvento dei Pokémon, e all'uscita di Mystery Dungeon la serie vantava già una dozzina di titoli secondari. Insomma, Mystery Dungeon era soltanto l'ennesimo titolo a marchio Pokémon.

E così, quando il gioco arrivò nelle mani dei critici videoludici che bazzicavano da più di un lustro il mondo dei mostriciattoli tascabili, la reazione fu esattamente quella che ci potevamo attendere: indifferenza. Il gioco non ottenne recensioni particolarmente brillanti e, pur ottenendo il plauso dei critici per alcuni aspetti e per la proverbiale cura con cui Nintendo realizza ogni suo prodotto, il gioco non era certo quel concentrato di divertimento che da sempre caratterizza la saga principale, anche dopo tanti anni e con così poche variazioni alla formula.

Eppure, Pokémon Mystery Dungeon era diverso dagli altri giochi. Da un lato, ci poneva nei panni di un Pokémon e ci mostrava il mondo di queste creature da un altro punto di vista. Da un altro lato, si avventurava nel territorio dei dungeon crawler, genere sulla carta più di nicchia rispetto al JRPG a cui la serie Pokémon appartiene. Insomma: così come i Pokémon hanno portato il gioco di ruolo a turni nelle mani di un pubblico vastissimo, superando barriere anagrafiche e culturali, Mystery Dungeon poteva fare lo stesso con un genere poco noto al grande pubblico e, spesso, riservato a giocatori meno "casual" (concedeteci questo termine).

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La formula è la stessa di quella della saga principale: prendere molti degli aspetti topici del genere dungeon crawler, edulcorarli quanto basta per renderli appetibili a un pubblico più vasto e immergere il tutto nell'universo affascinante, allegro e - soprattutto - affermato dei Pokémon. E, anche se il primissimo gioco di questa serie non è stato osannato dalla critica, l'idea sembra avere funzionato alla grande, visti i sei giochi della saga Mystery Dungeon.

Così, non ci sembra affatto errata l'idea di Nintendo di riproporre il gioco che diede il via a questo filone sulla console che, più di tutte, sta cercando di fungere da nocchiero transgenerazionale: Nintendo Switch è l'ambiente ideale per rimettere Mystery Dungeon nelle mani di un nuovo pubblico.

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX ripropone la stessa storia e lo stesso gameplay del titolo datato 2005. In breve: il nostro alter ego si risveglia misteriosamente nei panni di un Pokémon, con la capacità di comprendere ciò che i Pokémon dicono. Ben presto, si ritrova al comando di una squadra impegnata nel salvataggio di altri Pokémon smarriti in labirintici dungeon multilivello, il tutto fronteggiando spesso squadre di salvataggio malvagie, più interessate al profitto che al reale spirito altruistico.

I dungeon sono generati in maniera procedurale, e cambiano ad ogni partita. In questo modo, l'imprevedibilità del terreno di gioco è totale, e spesso si è spinti ad esplorare i livelli per il solo gusto di svelarne tutti i segreti. Purtroppo, da questo punto di vista il gioco non fa molto per rendere questa meccanica particolarmente interessante: nemici e segreti sono infatti visibili sulla minimappa di gioco, e dopo avere raccolto tutti gli oggetti presenti in un livello non vi è alcuna reale ragione (al di fuori del puro grinding) per continuare l'esplorazione. Non è un caso, infatti, che in questa nuova versione vi sia un pulsante per attivare l'esplorazione automatica dei livelli, in quanto gli spostamenti nei dungeon risultano tediosi dopo appena pochi minuti di gioco.

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Ben diverso è il discorso sui combattimenti: se nelle prime ore di gioco ci si limita ad attaccare i Pokémon selvatici con la propria squadra in maniera automatica, più avanti nell'avventura si rende necessaria un po' di strategia, sfruttando le consuete meccaniche legate al tipo di Pokémon che si fronteggia e a quello che si controlla. Anche in questo caso, però, la versione DX sembra venirci in contro suggerendoci sempre la migliore mossa da utilizzare: una scelta che semplifica molto la strategia di gioco e che, in ultima analisi, ci sembra fin troppo utile, tanto da rendere alcune sessioni delle vere e proprie esperienze di button mashing. Fortunatamente, questa funzionalità può essere disabilitata per rendere l'esperienza (sensibilmente) più sfidante.

Infine, è necessaria un'oculata gestione degli oggetti per curare la carenza di punti salute, gli eventuali problemi di stato e, soprattutto, l'energia che il nostro personaggio consuma semplicemente muovendosi nella mappa. Il controllo del proprio inventario, nelle fasi più avanzate di gioco, diventa importante almeno quanto la varietà nella propria squadra.

All'inizio il tutto ci sembrerà particolarmente semplice, ma dopo le prime quattro o cinque ore di gioco i dungeon si fanno più insidiosi, e la mera esplorazione casuale lascia spazio a momenti in cui è necessario comprendere quanto in là ci si possa spingere senza rischiare di perdere qualche compagno o, peggio, l'intera squadra. È dunque fondamentale lanciarsi in qualche combattimento extra sia per ottenere qualche punto esperienza in più, sia per guadagnarsi la fiducia di qualche Pokémon selvatico che potrebbe entrare nella nostra squadra e aiutarci in battaglia.

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Come detto, il gioco ricalca in pieno il primo Pokémon Mystery Dungeon (intitolato Pokémon Mystery Dungeon: Squadra Rossa e Squadra Blu) ed include tutti i Pokémon di entrambe le versioni della prima release, più qualche new entry. Non vi sono, dunque, differenze particolarmente significative a parte gli elementi segnalati in precedenza e pensati per rendere il tutto un po' più accessibile e qualche sorpresa che non intendiamo rivelarvi in questa sede.

Il primo Pokémon Mystery Dungeon soffriva del suo stato di gioco a cavallo tra la generazione GBA e la generazione Nintendo DS, e i suoi limiti tecnici furono al centro di molte delle critiche mosse nei confronti del prodotto. In questo caso, pur trovandoci di fronte a un gioco non particolarmente brillante da un punto di vista tecnico, dobbiamo ammettere che a livello grafico Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è, a tratti, delizioso. Il mondo sembra dipinto ad acquerello, e l'atmosfera spensierata pervade ogni angolo di questo titolo. I dungeon, pur randomici, sono ben caratterizzati, e mano a mano che si procede verso i piani più elevati (o più bassi, a seconda della tipologia di dungeon), si notano profondi cambiamenti nella struttura delle mappe che possono rendere i combattimenti più pericolosi.

Insomma: Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è un titolo che richiede tempo per essere apprezzato. Come ogni dungeon crawler, gli aspetti migliori emergono solo dopo un muro iniziale di noia e ripetitività. Un aspetto che, per molti versi, si scontra con le (buonissime) intenzioni di Nintendo di rendere questo gioco più appetibile alle nuove generazioni.

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07 Gamereactor Italia
7 / 10
+
Grande longevità, Ottimo remake grafico, Modulabile anche per i giocatori più esperti.
-
Tendenzialmente ripetitivo, Richiede tempo per essere apprezzato.
overall score
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