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Uncharted 3: Drake's Deception

Uncharted 3: Drake's Deception

Nathan Drake è tornato per un'altra avventura mozzafiato. Uncharted 3: Drake's Deception è il miglior capitolo della serie? Forse. Ma è stato fatto qualche passo indietro.

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Prima che iniziate a lamentarvi del voto qui a destra, vorrei tentare di spiegare il mio ragionamento. Uncharted 3 è incredibile, ma data la natura cinematografica del gioco, deve essere giudicato in base a tali criteri, oltre ai soliti criteri videoludici.

Ne abbiamo passate tante, assieme a Drake. Insieme abbiamo viaggiato nei posti che la maggior parte della gente può solo sognare - dalle foreste pluviali del Borneo più profondo al tetto del mondo in Himalaya. Abbiamo combattuto criminali di guerra, truffatori, mistici e femme fatale ingannevoli, nonché un esercito infinito di mercenari. Questa volta però, le cose sono diverse.

Uncharted 3: Drake's Deception

Una Jaguar nera accelera rapidamente, stridendo con gli pneumatici, sbucando da un vicolo buio. Due colpi di pistola rompono il silenzio della notte di Londra. Nathan Drake e il suo fidato amico Victor Sullivan giacciono tra la spazzatura dal pub locale. Una pozza di sangue rosso scuro si sta formando su ogni corpo.

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Questo è l'inizio del terzo capitolo della serie Uncharted - un franchise che mescola elementi tratti da Tomb Raider e Indiana Jones, e che dà loro un tocco deliziosamente nuovo. Un concept in cui l'avventura ti porta in una corsa sfrenata e dove la storia è sempre al centro dell'attenzione. E se per qualche ragione avete pensato che il terzo gioco sarebbe stato diverso, vi siete sbagliati. Ma, alla fine dei conti, è meglio così: il terzo gioco offre una buona storia, nella quale si nota l'esperienza di Naughty Dog. Eppure, mentre il gioco ci fornisce un sacco di nuovi momenti memorabili, ci sono ancora alcuni problemi vecchi e qualche nuovo punto debole.

Uncharted 3: Drake's Deception

Drake e Sullivan seguono la pista di un antenato di Drake, Sir Francis Drake, che nel suo viaggio intorno al mondo descrisse una città misteriosa nel bel mezzo di un deserto. Una sorta di Atlantide nella sabbia, se volete, piena di ricchezze. Per raggiungere questa città, Nathan ha bisogno di passare attraverso il fuoco, l'acqua, la sabbia e... qualsiasi altro elemento. Per non rovinare la storia preferiamo non parlarne. Al contrario, vorremmo mettere a fuoco il modo in cui la storia incide sul gameplay.

In un gioco in cui la storia è così importante e occupa così tanto tempo, è necessario che venga ben raccontata. E la serie Uncharted è stata uno degli apripista dello story telling in questa generazione di giochi. Purtroppo, la trama di Uncharted 3 non è così buona come quella dei suoi predecessori. Invece di una storia forte e rigorosa, con un obiettivo ben definito e personaggi splendidamente ritratti, si incontrano personaggi che difficilmente riusciamo a collegare fra loro, forse volutamente lasciati nell'oscurità per dare spazio a un nuovo capitolo della serie.

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Se si trattasse di un episodio di una serie televisiva, la cosa avrebbe funzionato. Ma in un gioco stand-alone, risulta parecchio strano. Alla fine ci restano più domande che risposte. Perché non ci viene spiegato quello che è successo tra Elena e Nathan tra questo gioco e il gioco precedente? Qual è la motivazione del nemico, cosa lo spinge? La narrazione semplicemente non raggiunge il livello che ci aspettavamo.

Un esempio è il viaggio di Drake attraverso il deserto, dove dovremmo sentirci senza speranza, ma invece ci iniziamo ad annoiare dato che la sequenza non contribuisce allo sviluppo della storia. Ci sentiamo più uno spettatore che un giocatore. Altre volte sembra quasi di essersi perdi una cut scene, ed è frustrante quando sappiamo che cosa è capace di fare Naughty Dog in questo frangente.

Perché questa, in fondo, è un'esperienza di qualità, proprio come i giochi precedenti. Quando Drake si fa strada in un deposito di navi, con le sue costruzioni in metallo arrugginito, si può quasi sentire la brezza del mare nelle narici. È uno spettacolo magnifico, ed è facile immaginare l'imponente lavoro artistico alle spalle del gioco. Quasi tutti i livelli sono di altissima qualità, e indipendentemente dal fatto che si stia sfuggendo da un castello in fiamme in Francia, si stiano inseguendo cattivi nei mercati affollati dello Yemen, con la polizia o i mercenari lungo il percorso, il gioco offre esperienze intense e meravigliose.

Uncharted 3: Drake's Deception

Naughty Dog ha aggiunto al gioco una certa quantità di energia necessaria. Quando il gioco si assesta nella sua solita routine, un mix di esplorazione e di sparatorie con sistema di copertura (in stile Gears of War) si fa largo, quindi gli sviluppatori hanno dato una scossa e creato momenti che legano gli elementi della storia. Questi momenti, che si distinguono come i più memorabili del gioco, si rivelano solo giocando. Posso menzionare un aereo che si schianta nel deserto, un inseguimento a cavallo, un inseguimento su un traghetto che affonda e un flashback. Gli sviluppatori dovrebbero essere lodati per questi elementi, che aggiungono emozione e concentrano il giocatore sulla storia. È estremamente "visuale" e toglie quasi il fiato.

Funziona molto bene, si rompe la monotonia delle sequenze programmate e dei puzzle, che dopo un po' risultano prevedibili. Ci sono un sacco di nuove armi ben bilanciate, numerosi nemici e alcune meccaniche nuove, come rilanciare le granate ai nemici. E mentre il concept di base rimane ancora molto forte, il modo in cui il gioco passa dall'esplorazione alla risoluzione di enigmi, alle sequenze d'azione è piuttosto semplice, e se non fosse stato per l'emozione aggiunta di questi momenti-chiave, probabilmente il gioco avrebbe annoiato dopo qualche ora.

Uncharted 3: Drake's Deception

Ma poi c'è sempre il multiplayer, qualcosa che può mettere d'accordo tutti. È ora possibile giocare con gli amici sia online che in locale su schermo condiviso. Quest'ultima opzione solo in modalità cooperativa, attraverso una manciata di livelli tratti da tutti e tre i giochi. Non ci si deve aspettare troppo da questa modalità, in quanto pare un po' strana e quasi non finita. Ci si riesce ancora a divertire con i fondamentali di sparo, recupero, e con gli obiettivi ben saldi, ma la precisione e la storia sembrano un po' straniate dal resto del gioco.

Le idee prese singolarmente sono solide, ma dato che gli sviluppatori hanno cercato di legarle forzatamente all'universo Uncharted, hanno usato personaggi sbagliati. Sarebbe stato meglio creare qualcosa di marcatamente diverso, un po' come la modalità Spec Ops in Modern Warfare, in cui la storia fa un passo indietro e permette agli sviluppatori di realizzare idee che non si sarebbero potute adattare alla storia principale.

Guardando il lato positivo delle cose, si guadagnano punti e si sale di livello quando si gioca, guadagnando nuovi oggetti e armi in multiplayer. Niente di rivoluzionario, ma funziona bene.

Un punto critico, che affligge sia il multiplayer che il single player, si riscontra quando l'aria è densa di proiettili e granate: gli sviluppatori ci impongono di usare lo stesso tasto per schivare e coprirsi. A volte, è davvero frustrante.

A parte questa nota, il multiplayer è davvero ben realizzato, e con i livelli tratti dalla campagna si combatte in antichi castelli e nella metropolitana di Londra, e si presenta come un gioco molto intenso, che ci terrà incollati allo schermo per parecchio tempo. Forse fino a quando uscirà Uncharted 4.

Uncharted 3: Drake's Deception

Se diamo uno sguardo al lato tecnico delle cose, Uncharted 3: Drake Deception è davvero impressionante. Mentre è ancora alimentato dallo stesso motore del precedente gioco, è stato migliorato e gli ambienti risultano meravigliosi, un mix di luoghi storici e di dettagli molto simile a quanto visto in passato, con una buona illuminazione, giochi di ombre, fuoco, fumo e qualsiasi altro effetto che si possa immaginare. Naturalmente, ci sono momenti in cui i livelli non sono così sorprendenti e diventano un po' insipidi e grigi, ma data la lunghezza del gioco (circa 8 ore) non c'è motivo di lamentarsi.

Ci sono luoghi dove le texture caricano lentamente, e l'uso di skybox da parte di Naughty Dog, una tecnica con la quale si creano i fondali, è tutt'altro che spettacolare, risultando a volte in un'illusione spezzata. Lo stesso si può dire della telecamera, che non si comporta perfettamente quando ci si trova circondati da cinque o sei nemici. Il suono è di altissimo livello: tutto, dalla recitazione alla musica, fino agli effetti sonori impressiona e si fonde con gli ambienti e i personaggi che si alternano sullo schermo.

Uncharted 3: Drake's Deception

Per me, il punto di forza della serie Uncharted è sempre stato la storia. Ma cosa succede quando la storia non è buona come un tempo? Si potrebbe sostenere che il gameplay riesca a colmare le lacune lasciate dalla storia, ma sono del parere che quando la storia è l'elemento che sostiene l'intero gioco, allora ciò rappresenta un vero problema. Perché dovremmo essere interessati al gioco, quando non siamo interessati a quello che sta succedendo?

Uncharted 3: Drake Deception è un gioco di altissima qualità, assolutamente consigliato, ma non è certo la rivoluzione che molti speravano.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Ottima produzione, ottimo level design, buon multiplayer, ce n'è per tutti i gusti
-
Storia complessa e mal raccontata, telecamera problematica, gameplay un po' troppo ripetitivo
overall score
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RECENSIONE. Scritto da Emil Ryttergaard

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