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11-11: Memories Retold

11-11: Memories Retold

Un gioco con precise finalità pedagogiche, che mostra la forza del medium videoludico al giorno d'oggi.

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Da puro mezzo di intrattenimento, il videogioco ha subito un'importante trasformazione nel corso dei suoi quasi quarant'anni di storia, diventando a tutti gli effetti un prodotto culturale, un veicolo di tematiche che agli albori della sua esistenza erano quasi impensabili da trattare con una certa profondità. Se la guerra è sempre stato un ambito esplorato con interesse dal medium, principalmente nei giochi action, ultimamente è diventato oggetto di interesse per prodotti maggiormente vocati alla narrazione, al racconto più approfondito del contesto e delle vite dei comuni civili coinvolti in questi eventi drammatici. Che si tratti di conflitti finzionali (This War of Mine, Memory of Us) o reali (Valiant Hearts: The Great War), questi prodotti hanno restituito un lato più umano della guerra, puntando a gettare lo sguardo sul dramma interiore che si consuma in chi si è ritrovato, suo malgrado, sopraffatto dagli eventi. Un'operazione analoga muove il nuovo progetto di Bandai Namco, Aardman e DigixArt, 11-11: Memories Retold, che attraverso la storia di due uomini, il giovane fotografo canadese Harry e l'ingegnere tedesco Kurt, offre un prodotto ambizioso e coraggioso sotto molti punti di vista sullo sfondo della Grande Guerra.

Ancor prima di avventurarsi nelle storie di Harry e Kurt, c'è un aspetto che lascia senza fiato di 11-11: Memories Retold, ed è il suo ricercato stile artistico. Nato dall'acquarello virtuale di Aardman e DigixArt - i primi sono lo studio britannico creatore della popolare serie in stop motion "Wallace&Gromit" - la sensazione che avvolge lo spettatore sin dai primi istanti è quello di ritrovarsi di fronte ad un vero e proprio "dipinto vivente". La genesi artistica di questo titolo trova ispirazione nei vari movimenti artistici che hanno animato il periodo storico della Prima Guerra Mondiale, dall'Impressionismo al Cubismo passando per il Futurismo, il cui risultato finale è quello di un prodotto unico da un punto di vista grafico. La scelta artistica condotta dai designer è stata mossa da ragioni molto precise, dall'idea di rendere il gioco coerente con l'epoca storica cui fa riferimento, ma ancor prima quella di connotare questo titolo di un'atmosfera quasi onirica, nel tentativo di alleggerire la drammaticità degli eventi qui narrati.

11-11: Memories Retold

La storia di 11-11 si snoda attraverso i racconti di Harry e Kurt, i quali, con motivazioni completamente differenti, si ritrovano nel vivo della Grande Guerra. Come dicevamo, Kurt è un ingegnere che lavora in una fabbrica tedesca che produce dirigibili, il quale, dopo aver ricevuto notizie preoccupanti sulla divisione in cui milita suo figlio Max partito per il Fronte Occidentale, decide di arruolarsi a sua volta per riportare a casa il ragazzo. Dal canto suo Harry, invece, è un giovane fotografo canadese, invogliato da un ufficiale dell'esercito ad unirsi ai reggimenti inglesi per documentare la vita in trincea e sul campo di battaglia attraverso i suoi scatti. Allettato dall'idea di vivere un'esperienza nuova e adrenalinica, Harry decide di imbarcarsi per l'Europa, ma ben presto si trova a fare i conti con una realtà meno affascinante di quanto pensasse, facendo i conti con la brutalità della guerra che non fa sconti a nessuno.

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Attraverso le vicissitudini dei due protagonisti, i cui racconti si alternano con sapienza narrativa e attraverso un coinvolgimento diretto del giocatore (chiamato a scegliere all'incipit di ogni capitolo con chi iniziare il nuovo atto), Aardman e DigixArt hanno intessuto un plot profondo e complesso , dove i destini dei due personaggi, nemici per colpa di una guerra in cui si sono trovati coinvolti loro malgrado, sono costretti ad incrociarsi, dando vita ad una trama dai caratteri profondamente umani. Nonostante le storie di Kurt e Harry non siano in alcun modo reali, ma frutto di un ottimo lavoro di sceneggiatura davvero potente, hanno il grande merito di riuscire a fare luce su temi importanti, come il rispetto per la vita dell'altro, sia esso un nemico o un alleato, e soprattutto il concetto di umanità. Le finalità pedagogiche che muovono 11-11: Memories Retold sono molto evidenti, capaci di trasmettere e riflettere su una delle pagine più terribili della Storia del Novecento. Seppur il prodotto sia comunque un videogioco, e dunque pensato in suo modo di intrattenere e interagire con il giocatore, 11-11 ha il grande pregio di utilizzare le finalità ludiche intrinseche al medium per raccontare la Storia, mescolando la fascinazione di un prodotto di fiction alla drammaticità del reale.

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Per quanto concerne la sua componente prettamente ludica, il nuovo gioco di Bandai Namco non vanta un comparto di gameplay particolarmente complesso. Legato principalmente alla risoluzione di puzzle di piccola/media difficoltà, accanto alla raccolta di collezionabili che permettono di approfondire il contesto storico/narrativo all'interno del quale si dipana la trama, 11-11: Memories Retold non è un gioco che spinge l'acceleratore sul gameplay, le cui meccaniche sono quasi ridotte al minimo per dare la possibilità all'utente di immergersi nella sua storia. Questo è probabilmente l'aspetto che maggiormente creerà dibattito intorno al gioco, in quanto riporta in nuce quell'annosa questione sull'effettiva classificazione di questi titoli all'interno del più ampio concetto di videogioco. Ben lungi dall'essere ascrivibile all'interno della categoria dei "walking simulator", è evidente che l'obiettivo di Memories Retold sia quello di utilizzare l'interattività del videogioco per coinvolgere più direttamente il giocatore nella sua narrazione, un aspetto che viene reso ancora più incisivo dall'ottima performance offerta dai due attori che hanno doppiato i protagonisti, Elijah Wood (Harry) e Sebastian Koch (Kurt).

La scelta delle due star hollywoodiane si è rivelata senza dubbio vincente, dal momento che infondono il gioco di una potenza narrativa e interpretativa senza precedenti. Entrambi perfettamente in parte, dando anima e voce a due personaggi molto diversi ma altrettanto interessanti, l'interpretazione di Wood e Koch conferisce a 11-11: Memories Retold una certa aura di preziosità, il tutto amplificato anche dall'utilizzo di una colonna sonora magistralmente composta da Olivier Derivière (Alone in the Dark, Remember Me, Vampyr). La forza dei brani che scandisce e accompagna il fluire narrativo di Memories Retold è totalizzante, Impreziosito da elementi corali, che rendono ancora più coinvolgente l'esperienza emozionale offerta in questo profondo titolo.

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Tutto bene fino ad ora, ma cosa non permette a 11-11: Memories Retold di raggiungere il livello di perfezione, nonostante sia un gioco che ci è piaciuto tantissimo? Per quanto bello da vedere, è indubbio che il nuovo gioco di Aardman e DigixArt soffra indubbiamente di alcuni problemi di stabilità. Accanto ad alcune animazioni facciali poco convincenti, il titolo spesso crolla, dando vita ad alcuni fastidiosi cali di framerate. Inoltre, ci siamo imbattuti in un paio di bug che ci hanno obbligato a riavviare il capitolo in quanto impossibilitati a proseguire in una data missione. Se è vero che il gioco è impeccabile da un punto di vista artistico, lascia un po' di amarezza la cura minore rivolta al comparto tecnico.

Al netto delle sue problematiche, 11-11: Memories Retold è un gioco che ci ha convinto per tante ragioni. Accanto alle sue precise finalità pedagogiche, che in qualche modo conferiscono valore ad un prodotto come il videogioco che viene spesso condannato di circuire le menti dei più giovani, e ad una rilettura quasi onirica di uno dei periodi più atroci della storia novecentesca, il nuovo gioco di Aardman e DigixArt è principalmente un omaggio a tutte quelle vite innocenti spazzate via ingiustamente sul campo di battaglia, permettendoci di accompagnare il tutto con una riflessione importante. In particolare, sul grande cambiamento che il medium videoludico ha subito in questi anni, diventando un modo alternativo per riflettere su tematiche di grande rilevanza culturale.

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08 Gamereactor Italia
8 / 10
+
Un plot drammatico, quanto affascinante; Uno stile artistico davvero unico; Ottima la performance di Elijah Wood e Sebastian Koch; Una colonna sonora potente.
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Alcuni problemi di stabilità, Alcuni bug; Le animazioni facciali non particolarmente memorabili.
overall score
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