CAPPA E BAFFO
I videogiocatori di tutto il mondo conobbero nel 1992 per la prima volta un goffo ciccione con un cappello giallo, dei giganteschi baffi incolti e gli occhi spiritati di nome Wario, nato dalla penna del character design Hiroji Kiyotake; il nome dello strano personaggio, creato come nemesi dell'idraulico Mario, era un'assonanza dell'aggettivo giapponese "warui" (cattivo), e in breve tempo divenne popolare quasi quanto il suo acerrimo nemico con la tutina rossa, al punto che Nintendo decise un paio di anni dopo di inserire Wario come personaggio giocante in una serie a lui ispirata sul caro vecchio Gameboy: nel 1994 nasceva così la serie "Warioland".
E' tradizione che tutti i personaggi di successo creati dalla Grande N divengano protagonisti di giochi dotati di un universo distintivo, riflettente delle caratteristiche proprie dei protagonisti; così chiunque abbia mai sperimentato un qualunque capitolo dedicato alla controparte malvagia dell'idraulico italiano, si ricorderà bene dell'umorismo grottesco che ha sempre permeato il level design, la storia e le movenze stesse di Wario.
Il nostro amico avido e panzuto sbarca oggi sul Nintendo Wii in un nuovo platform-game, ennesimo capitolo della Saga che porta il suo nome, interamente dedicato alla sua cattiveria e al suo esilerante cinismo di anti-eroe, in uno spirito di grande tributo alla vecchia scuola e con delle ottime premesse per il videogiocatore.
I SOLDI SONO TUTTO...
A Wario interessano solo soldi e tesori, questo lo sanno tutti, e l'occasione per praticare il proprio hobby preferito gli si offre un giorno al ricevimento di un misterioso pacco contenente una sorta di grosso mappamondo. Il "regalo" proviene stranamente dalla sua vecchia nemica Capitan Melassa, (Captain Syrup, nella denominazione originale), ma ciò non sembra insospettire minimamente il rozzo Wario, il quale non sapendo bene che farsene di quella gigantesca palla, si appresta a fracassare l'oggetto con un martello. Del tutto inaspettatamente però, dall'interno del mappamondo fuoriesce un piccolo "Merpino", un folletto che spiega al protagonista che l'oggetto che ha ricevuto è in realtà un portale dimensionale che conduce direttamente alla "Dimensione Shake", e lo implora di recarsi con lui in quel luogo per aiutarlo a liberare la sua Regina e i suoi compagni, i quali sono stati rapiti dal losco Capitano Shake, un pirata tanto più temibile in quanto entrato anche in possesso di un leggendario sacchetto che genera al solo scuoterlo denaro in quantità illimitata. Ovviamente al nostro Wario è solo quest'ultimo punto della storia che suscita interesse, interesse più che sufficiente per spingerlo a gettarsi a capofitto oltre il varco dimensionale ed iniziare la sua avventura per il recupero del mirabolante sacchetto, salvando magari, a discrezione della propria ignobile malvagità, anche la Regina e i suoi Merpini imprigionati.
LA VECCHIA SCUOLA RESTA LA MIGLIORE
Sviluppato dai giapponesi della "Good-Feel Co.", un Team interno di Nintendo, "Warioland: The Shake Dimension" si può definire sinteticamente come un classico platform-game bidimensionale, disegnato con uno stile grafico sopraffino e dotato di un gameplay che calza a pennello soprattutto con i gusti dei videogiocatori dotati di memoria storica e di profondo amore per quella gloriosa decade videoludica a cavallo tra la prima metà degli anni '80 e i primissimi anni del '90, in cui le frontiere dei mondi 3D interattivi erano un miraggio distante ancora diversi anni, e in cui progettare un bel gioco di sicuro successo commerciale significava utilizzare poche idee e soluzioni stilistiche non eccessivamente complesse, purchè buone e soprattutto divertenti. Questa breve considerazione non rende tuttavia giustizia alla particolarità del Titolo che analizziamo oggi, poiché lo scopo di un videogioco come il nuovo capitolo della serie "Warioland" è si anche quello di rendere giustizia ad un genere considerato oggi, assolutamente a torto, come una sorta di serie B del divertimento videoludico, ma soprattutto quello di intrattenere efficaciemente e di convincervi che vale senz'altro la pena nel 2009 prendere in mano un wiimote per accompagnare il nostro virgulto amico in giro per un totale di 20 livelli, (più un'altra decina di stage nascosti e che dovrete impegnarvi per sbloccare), prima della ricompensa finale.
E' innagabile che ci sia stata una notevole profusione di forze da parte degli sviluppatori per rendere amabili tutti i personaggi e le ambientazioni del gioco; ciò che noterete infatti fin dall'introduzione filmata, è che lo stile prescelto per la rappresentazione grafica è un curatissimo stilema cartoonesco, pieno di colori solidi e contorni netti, tipico di molti anime di ultima generazione, (e non è un caso che l'animazione iniziale sia stata realizzata dagli studi I.G., dei veterani del genere). Il piacere per gli occhi poi, aumenterà a dismisura quando comincerete ad esplorare i variegati e coloratissimi stage dei buffi mondi di Wario, rendendovi conto di essere all'interno di un gigantesco cartone animato, stupendamente disegnato, dove ogni singolo frame d'animazione del protagonista, dei suoi nemici, e delle parti mobili del fondale (nonchè il fondale stesso) è stato creato e colorato a mano, lasciando il videogiocatore stupito di quanto certosino lavoro abbia potuto richiedere tutto questo modus operandi artistico. Un'altra cosa che probabilmente contribuirà subito a mettervi a vostro agio, è l'estrema semplicità dei comandi del gioco, essendo previsto come sistema di controllo il solo wiimote da impugnare orizzontalmente a mo' del vecchio controller del Nintendo NES, impiegando la croce direzionale per muovere Wario, il tasto numero 2 per saltare e il numero 1 per eseguire un attacco fulmineo su breve distanza, che spazzerà via la maggior parte dei mostri di piccole dimensioni che vi si pareranno davanti. Come nei precedenti capitoli inoltre, potete anche eseguire dei poderosi colpi di sedere cadendo da certe altezze, i quali vi permetteranno di sfondare elementi di pietra o in acciaio disseminati per i diversi mondi e sotto i quali si nascondono passaggi segreti e tesori. Ci sono molte altre cose che potete far fare a Wario con il wiimote: per esempio inclinando quest'ultimo opportunamente dopo aver afferrato un nemico, potrete prendere la mira per decidere dove lanciare via come un proiettile il mal capitato, oppure in alcuni divertenti livelli subacquei potrete direzionare dinamicamente i movimenti del vostro fido "sottowarino" (già, il nome è tutto un programma...).
Capirete inoltre presto che il concetto di "shake" ricorrente fin dal titolo del gioco non è messo li a caso: potreste spesso aver bisogno di togliervi d'impaccio da situazioni in cui siete circondati da troppi mostriciattoli ostili con il portentoso "pugno sismico" di Wario, (nel cui nome è già descritto piuttosto bene l'effetto del suo utilizzo), ottenibile tenendo ben salde le estremità del telecomando wii e scuotendolo con forza; non di meno, l'utilità di questo "scuotimento" varia in base alle circostanze, poiché ad esempio svolgere la summenzionata azione dopo aver stordito un nemico, vi consentirà di afferrarlo e dargli una bella "scrollata" per fargli mollare magari una prelibatissima testa di aglio, che è anche l'unica fonte di sostentamento energetico di Wario, e per questo molto importante. Uno degli aspetti inizialmente più divertenti del gameplay è in effetti la possibilità di scuotere come e quando meglio credete il wiimote, poiché questo permette, in relazione al momento, di creare nuove opportunità di esplorazione all'interno del livello di gioco. Per esempio con il "pugno sismico" di Wario potrete smuovere piattaforme apparentemente fisse e non raggiungibili o innalzare e abbassare pezzi di muro che celano aree nascoste; a onor del vero, è necessario dire che questo tipo di attività potrebbe, per alcuni giocatori, iniziare a risultare un po' tedioso dopo aver trascorso molti minuti di gioco alla ricerca di passaggi segreti o di tesori estremente ben nascosti, dovendovi fermare ogni 5 secondi in qualunque punto del livello per scuotere il wiimote e tentando di capire se questo possa generare qualche effetto inedito sulla ricerca.
Ma quale è tuttavia lo scopo ultimo di Wario in ogni livello? Semplicemente, e più o meno come già accadeva nei precedenti episodi, attraversare ogni singolo stage, liberare il "Merpino" di volta in volta tenuto prigioniero (azione che darà il via ad un countdown di durata variabile), e tornare indietro all'inizio del percorso prima che scada il tempo indicato dallo stesso timer. Se pensate che tutto questo risulti alla lunga noioso, considerate comunque che gli sviluppatori si sono preoccupati di utilizzare degli accorgimenti tanto semplici quanto estremamente ben implementati, che renderanno il fattore rigiocabilità di ogni singolo livello praticamente illimitato: tanto per cominciare ogni volta che affrontate uno stage potete preoccuparvi o di liberare semplicemente il "Merpino" e cercare l'uscita il più velocemente possibile, o fare di meglio e trovare tutti i tesori nascosti nei luoghi più impensabili e apparentemente inaccessibili dello stage, o anche affrontare lo stesso stage cercando di battere dei record che vi vengono proposti nella schermata di selezione della missione, come il riuscire a raccogliere una determinata quantità di monete sparse per le varie ambientazioni, o uscire dal livello entro un certo numero di secondi, o completarlo senza subire danni, e così via. La funzione di queste mini-sfide è solo apparentemente secondaria: come dicevo più sopra, solo una parte di tutte le locazioni visitabili sono disponibili in condizioni di normale progresso dell'avventura, e per vedere i livelli segreti il bravo giocatore dovrà impegnarsi a sbloccarli uno dopo l'altro, proprio completando gli obbiettivi alternativi proposti per ogni singola occasione; un'ulteriore sfida questa, che farà sicuramente la gioia degli amanti dei vecchi platform Nintendo, i quali potevano si essere completati piuttosto facilmente, ma richiedevano poi da parte del giocatore molte e faticose ore di gameplay aggiuntivo per riuscire a scoprire tutti i trucchi e livelli segreti ben nascosti ai più.
Esiste anche un negozio, a disposizione del protagonista durante le fasi di intermezzo, per acquistare pozioni curative, portacuori che incrementano la barra di energia e mappe dei mondi da visitare, (negozio gestito dalla summenzionata piratessa Capitan Melassa), ma non si può dire che sia di qualche attrattiva particolare per il giocatore; l'esigenza di "Wario Land" non è certo quella di essere come un "Super Paper Mario" da questo punto di vista, ma una cura maggiore di questo frangente del gioco non avrebbe guastato.
IN CONCLUSIONE
I 5 coloratissimi ambienti di "Warioland", suddivisi in 4 stage "ordinari" ognuno e completati da un analogo numero di boss di fine mondo, assieme ad un alto numero di livelli segreti, sfide a tempo e di abilità, vi garantiranno certamente non meno di una ventina di ore di sano divertimento, divertimento che verrà nettamente amplificato qualora siate abbastanza grandi per ricordarvi di quanta magnetica bellezza sprigionassero i platform-games bidimensionali di quindici-venti anni or sono; esiste ciò nonostante il rischio per alcuni dei videogiocatori che il particolare tipo di meccaniche di gioco di un Titolo come "Warioland", costruito su un sistema di gameplay estremamente semplice e "circolare" nei propri sviluppi, possa alla lunga stancare. A pensarci bene, non è del tutto giusto imputare al gioco in se e per se tale difetto: è un platform 2D spudoratamente basato su un impianto concettuale che per tanti potrebbe avere esaurito da molto tempo la propria efficacia videoludica. Se appartenete alla categoria di videogamers "proiettati al futuro" e poco avezzi a forme di divertimento che non siano, per dirne una, dei pompatissimi FPS con grafica di ultima generazione, forse un prodotto come questo non vi dirà un granché; ma se invece vi garba l'idea di tuffarvi in un coloratissimo mondo cartoonesco fatto di piattaforme sospese e lunghe fasi di esplorazione alla ricerca di passaggi segreti e di tesori nascosti, e in grado di tanto in tanto di strapparvi anche qualche risata grazie alla goffaggine del buon Wario, allora andate tranquilli, questo titolo fa certamente parte della lista dei videogames da avere per il vostro Wii.
Consideratelo il vostro doveroso tributo alla "Old School" che ha fatto la storia dei videogiochi.