Resident Evil 6: hands-on

Ognuno di noi ha un Resident Evil preferito. Nel sesto gioco, Capcom sta cercando di combinare ogni Resident Evil in un solo gioco.

Presso lo stand della società all'E3 abbiamo avuto l'opportunità di provare con mano le tre discipline distinte che hanno segnato i sedici anni del franchise: survival horror, azione, e i boss senza fine di Mercenaries.

Ognuno rappresenta un filone diverso nella triade di generi che compone Resident Evil 6, e insieme formano la campagna principale del gioco. Ognuno di essi, spiegano gli uomini dello studio durante una presentazione, è circa l'80% delle dimensioni di Resident Evil 5. Ovvero, l'avventura durerà 30 ore: una notevole quantità, persino per i titoli di genere RPG.

Alla presentazione stessa, Capcom ha annunciato che il gioco includerà una modalità co-op per quattro giocatori nei momenti chiave, dove entrano in gioco elementi importanti della storia. La maggior parte dell'avventura è studiata per due giocatori in co-op, ma mantenendosi on-line il gioco sceglierà una coppia a caso che si unirà a voi e al vostro partner (sia umano che controllato dall'intelligenza artificiale) in alcune sequenze specifiche.

Ci viene mostrata una demo di uno scontro contro una mostruosità Tyrant chiamata Ustanak, mentre Leon Kennedy e la compagna Helena uniscono le forze a Jake e Sherry in una discarica. La domanda ovvia è la seguente: ci saranno contenuti ripetuti e tratti dal secondo e dal terzo gioco?. Capcom non nega, ma afferma che i nuovi elementi della storia ci porteranno a vedere la vicenda da diverse prospettive.

Nella demo ci troviamo quasi all'inizio del gioco. Ogni pezzo delle tre diverse "anime" del gioco viene rappresentato per circa quindici minuti, e non si riesce a vedere la fine di ogni possibile storia. Ci viene detto, inoltre, che questa demo non sarà la demo scaricabile dai possessori della versione speciale di Dragon's Dogma.

Mi lancio immediatamente nella parte dedicata a Leon. Si tratta della componente survival horror, forse non adatta ai rumorosi ambienti dell'E3, ma certamente la componente di Resident Evil di cui ho sentito di più la mancanza.

Dopo aver assistito alla zombificazione del Presidente degli Stati Uniti d'America, Leon e Helena si trovano nella sala di un convegno politico. Non è possibile correre o sparare: si è completamente esposti.

Anche se mi perdo i punti salienti della trama a causa del rumore di fondo dell'evento californiano, la scarsa illuminazione della sala riesce in qualche modo a mantenere un buon clima per il gioco. Perdo tempo a guardarmi attorno. Forse vorrei sentirmi spaventato più di quanto lo sia in realtà. Un'illusione ulteriormente ostacolata da un sistema GPS selezionabile dall'HUD che si sovrappone alla schermata principale con una freccia gigante.

È evidente quanto Leon sia agile. Lo stesso vale per Chris Redfield e Jake Muller: Capcom si è allontanata ulteriormente dai controlli "a carro armato" dei titoli precedenti. Si salta all'indietro e ci si sdraia per schivare oggetti lanciati, si mantiene la distanza dai nemici, mentre i rapidi attacchi corpo a corpo possono essere concatenati per liberarci dalle orde di zombie.

Leon ha solo una pistola, ma Redfield non si risparmia l'arsenale di RE5: è ora possibile cambiare rapidamente le armi, e il sottomenù dell'inventario si sovrappone all'azione.

La demo riguardante l'ex STARS consiste in un assalto notturno su di un tetto, contro sgherri armati di pistola e di una maschera. Non è chiaro se siano già stati infettati dal G-Virus, ma si comportano in una maniera così stupida da fare la fine degli insetti. Ma sono davvero tanti.

Il ritmo è molto più veloce: si salta da un edificio all'altro ripulendo ogni zona dai nemici. È chiara la forza della dinamica cooperativa, con il partner che offre fuoco di copertura mentre noi ci avviciniamo ai nemici per affrontarli corpo a corpo.

Le munizioni da raccogliere non sono così evidenti a causa degli ambienti sporchi, e il classico coltello diventa ben presto l'unica difesa. Una volta circondati dai nemici, la dinamica del gioco diventa una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Fallita con un calcio in faccia, nel nostro caso.

Nella demo la morte giunge in maniera inaspettata.
Sono stato avvertito due volte, da due diversi uomini di Capcom, che la storia di Jake era la più difficile. È una netta citazione della modalità Mercenaries: Jake e Sherry sono ripetutamente caricati dal mostro Ustanak in una piccola stanza. La scritta "You Are Dead" lampeggia troppo presto e troppe volte sullo schermo.

Mentre la tecnica di schivata e attacco resta fedele a quella utilizzata in qualsiasi avventura, la vicinanza della telecamera sopra la spalla ci ha portato più volte a vederci combattere dall'interno di un pilastro. Si tratta di una fine ingloriosa per questi tre livelli mostrati, e la conferma che il gioco ha ancora bisogno di parecchie rifiniture prima del lancio.

Visivamente il gioco ha bisogno di lavoro, i modelli dei personaggi sono ancora grezzi attorno ai bordi, il livello di pulizia non rispetta ancora gli alti standard che ci aspettiamo da parte di Capcom. Ma mancano ancora sei mesi alla data di uscita prefissata, e non abbiamo ancora visto un titolo Resident Evil che non sia piacevole graficamente.

Ciò che Capcom ha mostrato alla conferenza stampa di Microsoft punta decisamente ad un'esperienza di Resident Evil intrisa di cinematografia, e i paesaggi urbani sullo sfondo lasciano intendere che Capcom ha finalmente avuto l'opportunità di trasformare un'apocalisse zombie in una guerra epica: Resident Evil 2 su scala globale.