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Rising Storm

Rising Storm: hands-on

Tenete la testa bassa e nascondetevi nella trincea: Rising Storm è un gioco di guerra che non perdona gli errori.

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All'inizio dello scorso decennio il mercato dei giochi era saturo di sparatutto ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale. A un certo punto, quasi ogni gioco aveva i nazisti, tanto che i nazisti iniziavano a starci simpatici. E se non si dispone più un'antipatia innata verso le persone a cui stiamo sparando, qual è il punto? Questa saturazione ha portato gli sviluppatori a intraprendere nuovi percorsi e ad affrontare la guerra moderna, una tendenza che non sembra essere cambiata da allora. Questo cambiamento di paradigma rende molto piacevole rigiocare uno sparatutto ambientato durante la seconda guerra mondiale, soprattutto quando è fatto bene.

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Il gioco on-line Red Orchestra da Tripwire Interactive è nato come mod per Unreal Tournament nel 2003, con una particolare attenzione per il realismo e la guerra grintosa. Ciò ha reso il gioco estremamente popolare, una popolarità che è continuata con le versioni successive, l'ultima dei quali è Red Orchestra 2, uscito nel 2011. La formula che ha reso Red Orchestra un gioco di successo è la stessa della serie TV Band of Brothers e The Pacific. Il giocatore si ritrova nell'inferno dei soldati, nel fango e nel fumo, dove un proiettile vagante potrebbe finire una vita e i feriti sono stati abbandonati a sanguinare invece di rigenerare la propria salute in una manciata di secondi, come avviene in alcune raffigurazioni dei videogiochi di guerra.

La nuova aggiunta alla serie firmata Tripwire Interactive è Rising Storm, che si occupa del conflitto nel Pacifico tra gli Stati Uniti e il Giappone. Anche se è ambientato verso la fine della guerra, alcune delle battaglie più brutali e sanguinose furono combattute in questo periodo, e Rising Storm coglie proprio questa disperazione. In molti modi ci si sente come se si fosse nel pacifico. Si risale su di una collina con i propri commilitoni. Una calma melodia quasi dolorosa si sente in sottofondo. Si passa una trincea e si gira un angolo. Un nemico inizia a girare e si spara senza mirare. Cade così veloce e poco elegantemente che è quasi triste. Nessun testo di congratulazioni. Hai sparato a qualcuno ed egli è morto. Una frazione di secondo dopo si cade a terra esanimi, perché non siamo stati abbastanza rapidi da trovare copertura.

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Realismo e una elevata difficoltà è sempre stato il più grande selling point di Red Orchestra, e Tripwire Interactive sembrano molto consapevoli di ciò. Quasi tutti i server nella beta erano impostati in modalità Realismo, dove un solo colpo nel posto giusto ti uccide, ti fa sanguinare a morte se le ferite non vengono curate e non vi sono supporti visivi a parte gli occhi e i mirini metallici dele armi. Appena entro in gioco, questo mi sottolinea che mi trovo in una modalità realistica. È evidente che si tratta di un gioco hardcore. Presumo che Tripwire fornirà server per i giocatori meno entusiasti, mentre la vera esperienza di Red Orchestra resterà sempre sui server realistici.

Il gameplay è abbastanza semplice e può essere paragonato al classico Battlefield 1942. Due squadre combattono per il controllo di una serie di posti di controllo. Una squadra difende e l'altra attacca. La partita finisce quando il tempo si esaurisce o tutti i punti di controllo vengono catturati. È un sistema che è stato utilizzato innumerevoli volte da giochi simili e funziona, soprattutto quando Rising Storm circonda questi punti di controllo potenzialmente casuali da obiettivi strategici. Attaccare il punto A è improvvisamente più interessante quando sai che è difeso da una batteria di cannoni o da un cannone anti-aereo.

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Devo sottolineare che Rising Storm è in versione beta e che la versione che ho provato non ha funzionato sempre come previsto. Soffriva di controlli lenti, una meccanica di copertura imprecisa, frame rate singhiozzante, personaggi bloccati in mezzo al percorso e colpi che non sono stati immediatamente registrati. Ciononostante, i server andavano bene. Sono rimasto meravigliato dalla quasi totale assenza di rallentamenti e latenza.

Ma, problemi minori a parte, Rising Storm è una gioia di giocare. La paura della morte aggiunge una nuova dimensione al gioco. Quando si sopravvive abbastanza a lungo si prende una vera scarica di adrenalina, sapendo che sarebbe potuta andare diversamente. Non ti senti abile, ti senti fortunato. Non è la stessa corsa nel piombo di Battlefield o Call of Duty. A volte, una partita potrebbe organicamente trasformarsi in una guerra di trincea, perché entrambe le parti sono riluttanti a lasciare la copertina ed esporsi.

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La grafica è vivace con effetti di fumo e di illuminazione che mi ha fatto accucciare quando i colpi di artiglieria sono esplosi intorno a me. Nelle impostazioni grafiche c'è anche un'opzione per gli effetti di post processing che rendono l'aspetto del gioco simile a un vecchio film di guerra, che ho molto apprezzato. Gli effetti sonori sono scoppietanti ed è un piacevole cambiamento di ritmo non sentirsi dire che ho finito le munizioni, ma sentire il chiaro, netto suono di un caricatore vuoto.

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Red Orchestra 2 non concede nulla al giocatore. È brutale e non molto accessibile. Se siete abituati a giochi che perdonano gli errori e ti danno una seconda possibilità, Rising Storm vi metterà a disagio. Dovete pensare di essere in guerra e tenere la testa bassa. Non vedo l'ora di vedere come Rising Storm si comporterà quando sarà ultimato, perché già così è un fantastico sparatutto in prima persona con un approccio brillante ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

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