Dura la vita del cecchino. Immobile, mimetizzato, in costante equilibrio tra il successo e il fallimento. Eppure, la sua vita può diventare ancora più dura: immaginatevi intenti a penetrare da soli oltre le linee nemiche, per portare a termine compiti di spionaggio, assassinio o sabotaggio.
Sembrerebbe più un compito per 007, per Sam Fisher o per Solid Snake, non certo per un tiratore scelto dell'esercito americano. Ma quando vi sono grossi interessi in gioco - siano essi la vittoria sulla Germania nazista o l'accesso ai progetti delle V2 - tutti gli schemi sono destinati a saltare, inclusa l'Alleanza tra Russia e Stati Uniti.
Questo è lo sfondo narrativo entro cui si svolge Sniper Elite V2, il gioco che rilancerà la serie nata sette anni fa. In una Milano completamente sommersa dalla neve abbiamo avuto l'opportunità di vedere il gioco in azione, e di scoprire alcune delle sue più interessanti caratteristiche.
Il gioco, seguendo le orme del predecessore, si propone come uno shooter tattico in cui si combinano vari elementi. Naturalmente è il genere stealth a guadagnarsi un posto in prima fila, ma non si disdegnano alcuni aspetti simulativi. È stato infatti recuperato e raffinato il motore fisico del primo gioco, che applicava le nozioni di balistica ai proiettili sparati. Anche in questo caso, ci troviamo ad avere a che fare con tutte quelle correzioni comunemente apportate dai tiratori per centrare il proprio bersaglio, e che tengono conto del vento, della posizione del nemico e del suo eventuale movimento.
In altre parole, in Sniper Elite V2 non è sufficiente infilare la testa del nemico nel reticolo del proprio cannocchiale per giungere a un colpo mortale. Ci sono diverse variabili ambientali che influenzano lo sparo e che possono essere risolte solo con un po' di esperienza. Fortunatamente per noi, gli sviluppatori concedono ai giocatori meno pazienti di attivare una funzione che calcola automaticamente il punto dove mirare per colpire il nemico, indicato con un segno rosso.
Il bilanciamento della difficoltà è uno degli aspetti su cui gli sviluppatori sembrano avere lavorato più duramente. Esistono tre diverse impostazioni da variare, ognuna delle quali accetta tre diverse difficoltà. Possiamo regolare la difficoltà dell'intelligenza artificiale, del realismo nella balistica e l'assistenza tecnica, spaziando così tra i due estremi dati dall'azione e dalla simulazione.
Anche scegliendo la difficoltà più bassa, tuttavia, il gioco non perdona le azioni avventate. Il gioco richiede sempre un occhio vigile e una buona dose di tattica, al fine di evitare che i giocatori possano interpretare Sniper Elite V2 come un blando sparatutto in terza persona. Correre oltre le linee nemiche con un mitra in mano è impensabile: ogni azione viene fortemente ponderata, e le conseguenze dei propri errori possono essere catastrofiche. Se un'uccisione non viene compiuta in modo silenzioso o se i nemici scoprono il cadavere di un compagno, ad esempio, si genera un effetto a cascata: l'intero plotone avversario si pone in allerta, e la missione da stealth diventa improvvisamente una lotta per la sopravvivenza.
In alcuni casi, però, si potrebbe trarre del giovamento facendo sapere ai nemici della nostra presenza. È stato infatti introdotto un sistema denominato Ghost Image, che mostra con una sagoma semitrasparente il luogo dove i nemici ci hanno individuato. Poiché i nemici saranno cautamente spinti ad avvicinarsi a tale luogo, il giocatore potrebbe allontanarsi dalla propria Ghost Image, lasciando che i nemici vi si avvicinino per poi coglierli di sorpresa da un altro punto della mappa.
Sebbene gli sviluppatori non ne abbiano apertamente parlato, nel gioco è previsto un multiplayer e una leaderboard. Per il momento le uniche informazioni che abbiamo in merito a queste due funzionalità sono le seguenti: il multiplayer sarà rivelato fra un paio di settimane e le leaderboard saranno presumibilmente basate su dei punteggi assegnati dalla precisione dei propri colpi. Durante la demo mostrataci, infatti, al giocatore veniva assegnato un punteggio per ogni colpo andato a segno, con un bonus ulteriore per i colpi più precisi.
Dal lato grafico il gioco ci ha mostrato alcune mappe molto vaste, nonché delle spettacolari bullet-cam. In particolare, abbiamo seguito la traiettoria di un proiettile dalla nostra canna di fucile fino al ventricolo destro di un nazista (mostrato con una "radiografia" simile alla X-Ray Cam di Mortal Kombat), con ottime inquadrature capaci di stemperare l'altrimenti meccanica routine di un cecchino d'elite.
Sono state promesse tra le dieci e le trenta ore di gioco, a seconda del tipo di approccio da parte del giocatore (più stealth o più aggressivo). Non nascondiamo, pertanto, un certo ottimismo nei confronti di questo gioco, previsto per il prossimo 6 aprile su Playstation 3, Xbox 360 e PC. Gli sviluppatori prevedono di rilasciare una demo per le console, mentre è ancora incerta la presenza di una beta per PC. Rebellion Games, questa volta, non intende mancare il bersaglio.