South Park: Il Bastone della Verità

Se davvero questa è la domanda che vi state ponendo in merito a South Park, il titolo potrebbe non essere per voi. Ma se volete comunque una risposta: maledettamente divertente. La serie animata è sempre stata in bilico tra critica sociale intelligente e materiale offensivo. South Park: Il Bastone della Verità recupera questo concetto e lo applica al gioco, in particolare con un RPG a turni che si fa beffa del genere. Ma che al tempo stesso ne recupera tutti gli aspetti e lo fa dannatamente bene.

I creatori della serie animata - Trey Parker e Matt Stone, che sono stati coinvolti nella produzione del gioco - descrivono l'opera essenzialmente come una nuova stagione del loro show. Si tratta di un bel prodotto - lo stile e l'animazione sono stati recuperati direttamente dalla serie, e le molteplici trame livellate che caratterizzano il gioco mantengono la natura episodica dello stesso.

La storia si apre con una digressione grandiosa sulla leggenda e che si cela dietro il misterioso bastone del titolo, ma rapidamente torniamo alla realtà e troviamo i ragazzini di South Park a giocare in tenute cosplay a Elfi contro Umani. È tutto molto ironico, ma allo stesso tempo i ragazzini si lasciano interamente coinvolgere e sono convinti di trovarsi sulle tracce del bastone, facendo riferimento agli MMO e quanto i ragazzini siano stati effettivamente assorbiti da tutto questo.

Giochiamo nei panni del nuovo ragazzo venuto in città, che è stato subito arruolato dalla fazione degli Umani capitanata da Cartman e, dopo un breve tutorial, vengono inviati ad esplorare South Park per reclutare una banda di guerrieri, a cui si alternano quest secondarie e attacchi da parte di bande di Elfi.

Le quest principali sono ridicole, ma perfettamente in linea con la serie. Ci troviamo ad aiutare un aspirante guerriero con una quest supply-run per la caffetteria di suo padre, un altro a recuperare un iPad perduto per permettere a qualcuno di uscire di casa ed unirsi al combattimento.

Si viene introdotti, per cominciare, da Butters, che, in una tenuta simile a Thor, ci dimostra che solo se si riescono a sincronizzare correttamente i pulsanti del controller durante il combattimento a turni, è possibile richiamare un fulmine dal cielo. E lo stesso vale con qualsiasi arma o mossa: selezionando una magia o attacchi corpo a corpo da una ruota circolare, non significa che il vostro turno è finito. L'aggiunta di qualche arma temporizzata permetteranno di aggiungere qualche danno in più. Sin dalle prime battaglie, colpirli nel mondo giusto e correttamente è quasi essenziale alla sopravvivenza. Gli attacchi nemici - che possono essere sconfitti così, se con la giusta tempistica - sono potenti, e i vostri snack di recover sono molto limitati.

Le battaglie sono difficili, ma sono belle da vedere. South Park fa chiaramente leva sui canoni tipici del genere RPG, suggerendo che anche se le battute sono sottili, le opzioni di combattimento saranno approfondite nel corso del tempo. Le armi possono essere aggiornate, così come le abilità.

Esplorazione delle diverse case e negozi al dettaglio permetteranno di accumulare denaro ed equipaggiamenti, così come le zone attualmente sigillate, che ovviamente verranno rese accessibili non appena la trama si infittisce. Siamo curiosi di scoprire quanto più South Park si aprirà come mondo esplorabile, dal momento che abbiamo già visto un buon tratto dei suoi quartieri e delle sue strade commerciali.

Ma ogni angolo di strada, ogni campanello suonato, non mancano quell'umorismo stravagante, offensivo che fa venir male allo stomaco. Come scoprire che c'è un potenziale pervertito in agguato tra i cespugli, che scopriremo essere Al Gore sotto mentite spoglie, che è sulle tracce di un ManBearPig in città - ma che spera di chiedere soldi su Facebook per dare un'occhiata alle vostre immagini.

I fan della serie troveranno un sacco di camei e luoghi familiari, ma c'è anche un meraviglioso e profondo sistema di combattimento, con contropiedi temporizzati, speciali
abilità e battaglie davvero toste, che rendono il gameplay - seppur parafrasando incredibilmente la serie tv - piuttosto bello.

A seguito del nostro nuovo hands-on, il titolo è passato dall'essere un tie-in gadget ad un gioco che si deve giocare. Anche se ci sentiamo in colpa se ridiamo.