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Spec Ops: The Line

Spec Ops: The Line

Di base a Berlino, Yager Development dà nuova lifa vitale all'altrimenti defunta serie Spec Ops con il nuovo The Line, ambientato in una Dubai colpita da tremende tempeste di sabbia.

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Date retta alla storia di giochi come Modern Warfare o Ghost Recon? No? Nemmeno io. Ci sono dei terroristi che rubano armi di distruzione di massa o cose del genere, ma a parte invogliarci a premere il grilletto queste storie non ci danno molto da pensare. Riparati e uccidi i cattivi, ripetilo fino alla fine del gioco.

Spec Ops: The Line è uno sparatutto tattico a squadre, un territorio familiare a molti giocatori, ma l'ambientazione e la storia è in qualche modo differente da ciò a cui siamo abituati, ed è per questo che mi sembra il caso di soffermarmi su di una serie della quale non mi è mai importato nulla.

Spec Ops: The Line è ambientato in un futuro non troppo distante a Dubai, dove si stanno abbattendo delle tempeste di sabbia classificate come cataclisma, con conseguente seppellimento degli edifici lussuosi e una totale evacuazione della città. Le enormi dune di sabbia non forniscono solo un interessante scenario, ma anche un elemento tattico in più in quanto la sabbia può essere utilizzata per seppellire i nemici. Yager ha inoltre promesso che le tempeste di sabbia appariranno in modo dinamico, costringendo il giocatore a cambiare tattica a seconda delle condizioni atmosferiche.

Spec Ops: The Line
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Da un punto di vista visivo Spec Ops: The Line fornisce qualcosa di mai visto, e il senso di uno scenario misterioso post apocalittico è aumentato dalle pratiche barbariche che si svolgono sul campo, in quanto il rispetto della legge ha da tempo abbandonato la città più lussuosa del Medio Oriente, o forse del pianeta.

Nel gioco si interpreta il ruolo del capitano Martin Walker, il quale si trova in missione con una squadra Delta Force nel tentativo di riportare a casa il colonnello John Conrad e i suoi uomini. Conrad è il nostro vecchio mentore, ma non si tratta di una semplice missione di salvataggio, in quanto Conrad pare non avere la minima intenzione di essere "salvato". A questo punto tutti voi penserete a "Cuore di Tenebra", e in effetti Yager Development deve molto al classico di Joseph Conrad.

Ma torniamo su un paio di elementi menzionati all'inizio dell'articolo. Spec Opsa è una serie rimasta in ibernazione sin dall'inizio di questa decade. La serie non ha mai raggiunto un successo globale e gli sviluppatori originali (Zombie Studios) hanno abbandonato il progetto, lasciandoci solo qualche titolo budget e giochi senza lode. Quando 2K Games ha deciso di riprendere in mano la serie, hanno scelto di affidarsi a un nuovo sviluppatore, e Yager Development è uno studio di sviluppo che da tempo non passa inosservato. Forse molti si ricorderanno di Yager, il titolo per Xbox che porta lo stesso nome dei suoi sviluppatori (per la precisione rilasciato su PC nel 2003 e su Xbox nel 2004).

Spec Ops: The Line
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Nella Dubai creata da Yager Martin Walker e i suoi sono alla ricerca di una squadra inviata prima di loro, nel tentativo di riportare a casa un colonnello e i suoi uomini. La demo a nostra disposizione inizia in uno di quegli edifici estremamente stravaganti costruiti da qualche petroliere, in qualche modo a immagine e somiglianza di una tomba egiziana. Non mancano, a tal proposito, gli sciacalli alla ricerca di qualche cosa da sgraffignare. Ci apriamo una via sfondando una vetrina: la sabbia inizia ad entrare e possiamo uscire dall'edificio. Gli sciacalli sono ben equipaggiati e cercano di ucciderci, ma ben presto ci accorgiamo che dietro le dune c'è un nemico ben più pericoloso: l'esercito di Conrad. Graffiti sui muri riportano criptici vaneggiamenti religiosi, e compaiono uomini impiccati ai lampioni. Qualcosa di sinistro sta accadendo, e ben presto non ci si trova più nella rutinaria missione di soccorso.

Walker e la sua squadra si fanno strada fino a un punto d'osservazione, nel quale si può osservare una squadra giunta prima di noi, il cui Capitano Vatelapesca sta per essere giustiziato da Conrad. In questo caso si può scegliere se esporsi e salvare il proprio commilitone, magari ottenendo qualche informazione importante, oppure rimanere nascosti evitando lo scontro. Spec Ops: The Line consente dunque al giocatore di compiere alcune scelte cruciali, e come è facile immaginare il confine tra giusto e sbagliato si fa sempre più labile.

Spec Ops: The Line

Spec Ops:The Line può competere con giochi come Ghost Recon Future Soldier o Gears of War 3? Resta tutto da verificare, in ogni caso Spec Ops: The Line offre al giocatore qualcosa che solitamente non si vede negli sparatutto in terza persona.

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RECENSIONE. Scritto da Rasmus Lund-Hansen

Uno sparatutto costruito per esaltare la storia, e non il contrario. Spec Ops: The Line si è rivelato un'esperienza davvero unica, da gustarsi dall'inizio alla fine con attenzione.



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