Sono stati anni un po' complessi per il franchise Star Wars in generale. Sebbene inizialmente ritenuto quasi imbattibile al botteghino, Solo ha dimostrato il contrario, e non solo; i sentimenti dei fan sembra essere cambiati dopo la controversa premiere di Gli Ultimi Jedi. Insomma, il brand popolare ideato d George Lucas non se la passa particolarmente bene ultimamente, ma c'è ancora speranza nella "galassia lontana, lontana", e anche se inizialmente si pensava che ci sarebbe stata una piccola pausa dopo l'ultimo capitolo della saga di Skywalker - una mossa che avrebbe dato meritato respiro alla serie - alla fine si è optato per andare avanti e questa volta con una serie TV chiamata The Mandalorian. Dopo il grande stupore e interesse destato nel pubblico, dopo gli ultimi innegabili malumori, questa serie dimostra senza ombra di dubbio che possono ancora essere raccontate storie fresche, interessanti e completamente diverse all'interno della struttura narrativa di Star Wars - e, cosa più importante, che diano una boccata d'aria fresca ad un franchise che sta vivendo un momento davvero cruciale.
The Mandalorian ha debuttato insieme al nuovo servizio di streaming Disney, Disney +, ma per cui gli spettatori europei dovranno attendere fino a marzo del prossimo anno per metterci le mani. È una serie progettata per coinvolgere un sacco di abbonati al servizio, quindi è chiaro he la Disney non ha badato a spese nel dare vita a questa storia nell'universo Star Wars davvero unica.
Il progetto nasce da un'idea del famoso regista Jon Favreau, che ha lavorato con Taika Waititi, il creatore di Clone Wars Dave Filoni, e altri per dare vita a questa serie in otto parti che vede protagonisti Pedro Pascal, Werner Herzog, Gina Carano e Carl Weathers, e molti altri.
Prima di tutto, The Mandalorian ha poco a che fare con la più ampia narrativa di Star Wars. Anche se è ambientato dopo la caduta dell'Impero Galattico, come descritto ne Il ritorno dello Jedi, c'è poco o nessun riferimento a eventi specifici nella prima della serie. Inoltre, non c'è Forza, né Jedi, né Sith, né Midichlorian, né embarghi commerciali galattici. Il Mandalorian si accontenta di una configurazione molto più semplice, almeno per quanto concerne l'ambientazione, con un cacciatore di taglie Mandalorian che sta cercando di farsi strada nell'Orlo Esterno, facendo soldi per il suo popolo nel mentre.
Onestamente, non c'è molto di più, almeno per ora. Il nostro antieroe abbatte un biettivo, accetta il contratto per un altro e va di nuovo a caccia, come ha già fatto innumerevoli volte. Pedro Pascal, durante la premiere di 40 minuti, non si toglie mai il casco e comunica con parsimonia con quelli che incontra. Tuttavia, l'episodio riesce a stabilire relazioni di base tra il cacciatore di taglie e il suo clan, la sua professione e le varie sfaccettature della sua personalità, il tutto attraverso dialoghi limitati ed esempi perfetti in cui mostrare è meglio di raccontare.
Il risultato è una storia incredibilmente semplice, che è destinata a diventare più ampia man mano che gli episodi procedono ed è incredibilmente soddisfacente vedere che il film di Star Wars sia così specifico su una storia più piccola. Gli attori - Werner Herzog come ex generale dell'Impero, Pascal nel ruolo del Mandalorian titolare e Carl Weathers nei panni di un collega cacciatore di taglie - offrono tutti momenti diversi e radicano i loro personaggi più di quanto ci si aspetterebbe in un universo maturo per lo spazio recitativo d'opera.
Ci sono alcune incongruenze in termini di tono qua e là. Un personaggio nel primo atto sembra un po' fuori posto, e c'è una scena specifica nel punto centrale dell'episodio che prevede un elemento slapstick-comedy in una serie che, al contrario, sembra interamente dedicata a raccontare una storia grintosa e brutale. Stonano un po' con il ritmo rispetto alle scene altrimenti radicate, e si spera che questo problema si risolva andando avanti negli episodi successivi.
Ciò che è coerente, tuttavia, sono le immagini abbaglianti utilizzate in tutto per far sì che The Mandalorian offra una visione del tutto unica nell'universo di Star Wars. Anche se tutti i film Disney hanno fatto affidamento su una visione più cupa dell'ambiente, Mandalorian ha un linguaggio visivo tutto suo, e, francamente, è favoloso da vedere. Il CG ha effetti eccellenti, ma c'è di più: la coordinazione dei colori, l'illuminazione, l'inquadratura artistica e il lavoro di design sono tutti straordinari e si uniscono per creare uno spettacolo audace e visivamente soddisfacente. Sembra anche più gratificante rispetto alle sue controparti cinematografiche grazie alla suggestiva colonna sonora del compositore Ludwig Göransson, che è limitata ma interessante, grazie all'uso di strumenti a fiato in legno anziché strumenti a corda classici.
Nel complesso, i primi 40 minuti di The Mandalorian sono un bel risultato cinematografico che si adatta magnificamente all'universo Star Wars. Favreau ha offerto quella che sembra una visione del tutto inedita di ciò che Star Wars può (anche) essere, e potrebbe essere proprio quella la soluzione giusta per rivitalizzare il franchise galattico.