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The Witcher 2: Assassins of Kings

The Witcher 2: Assassins of Kings

Ritorna Geralt, in carne e cicatrici, e questa volta sembra ancora più incazzato di prima. Assassins of Kings ci riporterà presto nell'universo di The Witcher...

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Quelli di CD Projekt sono un branco di simpatici bastardi. Ormai sono diventate memorabili le loro birre polacche offerte alle otto di mattina alle convention, ma ancora più memorabile è la cura e la dedizione che ripongono nel loro lavoro. Il tutto senza fartelo pesare, senza fare enormi annunci, senza promettere ma presentando fatti. Magari ti sfidano a cercare un gioco migliore di The Witcher 2: Assassins of Kings, magari dichiarano un numero eccessivamente basso di schermate di caricamento, ma lo fanno con il sorriso sulle labbra, ben consci del fatto che la qualità del loro prodotto non può essere messa in discussione.

Era accaduto con il primo The Witcher, e la cosa sembra ripetersi con il sequel. Certo, sono mesi che sento discussioni più o meno analoghe tra i puristi del genere: il passaggio del titolo a uno sviluppo multipiattaforma condannerà il gioco alla mediocrità, ci sarà una svolta action, sarà più "casual", eccetera. Discussioni a scatola chiusa, probabilmente scaturite da quel crocevia di emozioni contrastanti che circondano ogni sequel e ogni prodotto che segue una "rivelazione". Avviene nella musica, nel cinema e, perché no, anche nei videogiochi.

The Witcher 2: Assassins of Kings

In effetti questo The Witcher 2, che abbiamo avuto l'occasione di provare in anteprima, presenta molti elementi che lo separano in maniera netta dal suo predecessore. Dimenticatevi i risvolti tattico-strategici del primo gioco: qui si ha la netta sensazione di essere sempre nel vivo della battaglia, con un numero di nemici che ci pone spesso in una situazione di inferiorità numerica, senza tempi di attesa tra un fendente e l'altro. Le tattiche, pertanto, lasciano spazio alla forza. Il gioco ci spinge ad annientare quanti più nemici nel minor tempo possibile, lasciandoci giusto il tempo di capire chi affrontare per primo al fine di poter lasciare gli scontri più impegnativi verso la fine del combattimento.

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La tanto temuta "svolta action" del titolo pare proprio esserci stata. Ma i timori, al contempo, sembrano quasi completamente infondati. Se, da un lato, è vero che il sistema di combattimento sembra fin troppo caratterizzato dalla pressione a profusione di vari pulsanti (segnaliamo la presenza, certamente discutibile, di alcuni quick time event), dall'altro lato il gioco è ancora un profondissimo RPG. La cosa non si nota solo dall'interfaccia che mostra i danni inferti e subiti, ma anche e soprattutto da come la storia si snoda fra i vari capitoli.

The Witcher 2: Assassins of Kings
The Witcher 2: Assassins of KingsThe Witcher 2: Assassins of Kings

Premettiamo che il gioco, già nella versione preview presentataci, consente al giocatore di caricare un vecchio salvataggio di The Witcher e di proseguire la storia da uno dei diversi finali disponibili nel primo gioco. Casomai non lo si avesse giocato o non si avesse a disposizione un salvataggio, CD Projekt ha studiato un ingegnoso modo per consentirci di riprendere la storia: attraverso un flashback (giocabile!) possiamo ricostruire gli eventi in pochi ma intensi minuti di gioco. Abbiamo così modo di influenzare la nostra partita introducendo, ad esempio, personaggi a cui abbiamo risparmiato la vita in passato e/o modificando seriamente il nostro rapporto con gli NPC.

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Il gioco è comunque completamente pervaso da questo genere di bivi: la storia si influenza in maniera radicale a seconda delle nostre azioni, e la profondità narrativa del gioco si colloca ai massimi livelli. Da questo punto di vista, il gioco ci ha catturato in maniera tale nelle sue primissime fasi che non vediamo l'ora di poterlo giocare nella sua versione definitiva. Magari modificando qualcuna delle scelte iniziali. Se ne deduce che il gioco, una volta disponibile, si presterà a una certa rigiocabilità.

The Witcher 2: Assassins of Kings

Il valore della longevità di questo titolo, però, è ulteriormente amplificato dai diversi stili di gioco adottabili. Non è necessario, ad esempio, affrontare tutti i nemici in un dungeon al fine di giungere al proprio obiettivo. Possiamo, infatti, limitarci ad ascoltare le loro conversazioni e a carpire i loro movimenti, optando per un gameplay di tipo stealth. Ovviamente il nostro witcher è ben equipaggiato per gli scontri frontali, ma talvolta può essere piacevole aggirare il nemico per poi vederlo entrare in allerta e fare salire la nostra adrenalina.

Un altro elemento è dato dalla maestosità di alcuni elementi presenti nel gioco. Piazze enormi, castelli da espugnare, bivi e percorsi alternativi. Il tutto senza alcuna schermata di caricamento tra un luogo e l'altro. Gli ambienti sono davvero notevoli, sebbene non vi sia la totale libertà di percorrenza. Il gioco, ad esempio, non ci consente di cadere dal bordo di un castello, ne di sfuggire al nemico saltando da una scala. Possiamo salire e scendere solo dove il gioco ci concede questa possibilità (indicata da un'icona), in caso contrario, siamo bloccati sui binari decisi dagli sviluppatori.

The Witcher 2: Assassins of Kings

Infine, l'ultimo elemento importante si riscontra nella "maturità" dei dialoghi e delle sequenze. Il gioco sembra davvero pronto per catturare un pubblico adulto, sia per i suoi dialoghi coloriti ma realistici, sia per la sua difficoltà elevata (modificabile durante il gioco, un'ottima idea), che per le sequenze più emotive e violente. Naturalmente da quanto visto fino ad ora è assai probabile che il gioco sarà valutato 18 dalla classificazione PEGI, preparandosi ad essere fruito esclusivamente da un pubblico maggiorenne.

Dal punto di vista tecnico, The Witcher 2 sembra pronto a mantenere quasi tutte le promesse. Sfortunatamente la versione presentataci sembra non avere alcuna opzione per personalizzare la grafica in modo preciso, lasciandoci scegliere tra tre diverse qualità grafiche. Il gioco su una macchina appena al di sopra delle specifiche consigliate gira senza alcuna difficoltà (una buona notizia per i possessori di una macchina più vecchia) ma siamo ansiosi di vederlo con la grafica più spinta possibile. Allo stesso modo, vorremmo vedere anche la presunta e mai ufficialmente confermata versione console, per capire quali sacrifici saranno eventualmente apportati per poter sbattere la grafica pomposa su di una PS3 o Xbox 360.

The Witcher 2: Assassins of Kings

Un altro appunto è dato dal sistema di checkpoint, che sostituisce la possibilità di salvare in un punto a nostra scelta del gioco. Probabilmente si tratta di un handicap della versione preview, in ogni caso sarebbe bene che gli sviluppatori ci consentissero di salvare il gioco a nostro piacimento.

The Witcher 2 si prepara all'uscita del 17 di maggio. Probabilmente non c'è più tempo per apportare grandi modifiche a quanto abbiamo visto (la build di preview risale a qualche settimana fa, e a CD Projekt ci tengono a specificare che non si tratta in alcun modo del prodotto definitivo). In ogni caso siamo più che ansiosi di mettere le mani su questo attesissimo action-RPG che, con ogni probabilità, si candiderà di diritto a uno dei migliori cinque RPG dell'anno 2011.

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