Fare oscillare il ban hammer (letteralmente, il martello del ban) è diventato un termine abbastanza comune nel mondo dei videogiochi di questi tempi, poiché i cheater e l'hacking sono sempre più diffusi. Per combattere la continua marea di questi individui, Ubisoft ha bannato più di 90.000 giocatori di Rainbow Six: Siege nel corso del 2020.
Le informazioni arrivano in un post degli sviluppatori di Ubisoft, dove offrono un aggiornamento su sistemi anti-cheat nel gioco. Non solo, Ubisoft ha sottolineato che i piani futuri per combattere i cheater coinvolgono tre aree; Miglioramento del rilevamento, aumento delle barriere e riduzione dell'impatto, ma affermano anche che il numero di ban nel 2020 è aumentato del 44,73% rispetto all'anno precedente. In totale, il numero di account bannati in Rainbow Six Siege per il 2020 è stato di 91.112.
Il post approfondisce anche brevemente in che modo Ubisoft intende migliorare questo aspetto, per poi affermare: "Abbiamo grandi progetti all'orizzonte per il nostro team e per il gioco, e non abbiamo intenzione di rallentare. Anche se non possiamo dare tutti i dettagli in questo momento, speriamo che questo Dev Blog ti abbia aiutato a capire parte del lavoro che facciamo dietro le quinte. Questo lavoro è raramente rivolto agli utenti e può essere rovesciato da nuove iterazioni cheat, ma continueremo a fare del nostro meglio per migliorare su tutti i fronti."
Per quanto riguarda ciò che esattamente questo significhi per il futuro di Rainbow Six Siege anti-cheat resta un mistero, ma se il record del 2020 è qualcosa su cui basarsi, c'è molto per cui sperare.